Chiara Cruciati – Fonte: ©Il Manifesto
27.06.2019
Italia/Golfo. La denuncia di Opal: «Nel 2018 autorizzata per la prima volta dal 1990 la vendita di pistole e fucili a Riyadh». Una questione centrale: in Yemen i Saud armano milizie e gruppi paramilitari
Una prima buona notizia a cui manca però qualche pezzo. La mozione di maggioranza approvata ieri dalla Camera dei Deputati impegna il governo italiano a sospendere l’esportazione di «bombe d’aereo e missili» all’Arabia saudita.
E se mancano – come sottolineava ieri in una nota Oxfam – gli altri «membri della coalizione sunnita» impegnata dal 2015 in una brutale offensiva militare contro lo Yemen, «ovvero Bahrein, Egitto, Kuwait e Sudan», manca anche una voce del business italiano verso la petromonarchia saudita: le armi leggere.
Queste autorizzazioni sono state rilasciate molto probabilmente (visto il codice di autorizzazione molto alto) nella seconda parte dell’anno scorso, e dunque dal governo 5S-Lega: «Menzionando, nella mozione approvata ieri, solo “bombe e missili”, cioè materiali militari prodotti dall’azienda tedesca Rwm Italia – conclude Beretta – il governo fa chiaramente capire che non intende mettere in discussione le forniture belliche di Finmeccanica-Leonardo e le esportazioni di armi della Beretta», conclude Beretta.