Carmine Gazzani – Fonte: © La Notizia
06 ottobre 2019
Tra i prodotti nel mirino anche gli scopini da bagno. E le lobby armate ringraziano la Casa Bianca.
Un particolare, questo, sfuggito ai più, ma non a Giorgio Beretta, analista dell’Osservatorio permanente sulle armi leggere (Opal) di Brescia: “È certamente singolare, ma non inspiegabile che nell’elenco dei prodotti che l’amministrazione Trump intende sottoporre a dazi nei confronti dell’Unione europea non rientrino le armi da fuoco”, spiega Beretta. La ragione è presto detta: “Stando ai dati del commercio internazionale riportati dall’Onu (ComTrade) – commenta l’analista – gli Stati Uniti sono, dopo l’Italia, il maggior esportatore mondiale di armi da fuoco (firearms) e quindi temono che l’imposizione di dazi sulle armi possa innescare una simile contromisura nei loro confronti. Una ritorsione che non sarebbe affatto gradita dalla lobby delle armi americana che, come noto, è una delle principali sostenitrici dell’amministrazione di Donal Trump”…leggi tutto l’articolo