Troppe armi e pochi controlli, non bastano una visita e un certificato

Francesca Sabella – Fonte: © Il Riformista
6 novembre 2021

Nella nostra regione può succedere che una rapina finisca in tragedia e che qualcuno resti ucciso, ma ci sono più probabilità di morire per mano di una persona che detiene regolarmente un’arma che per mano di un rapinatore. Dal confronto dei dati Istat con quelli dell’Osservatorio OPAL emerge che nel triennio 2017-19 a fronte di 7 omicidi in tutta la Campania per furti o rapine ne sono stati commessi 11 con armi regolarmente detenute. Gran parte delle licenze per armi è rilasciata nella provincia di Napoli (42.660 licenze), e poi di Salerno (25.434 licenze), Caserta (23.407), Avellino (14.553 licenze) e infine Benevento (11.031 licenze) per un totale di 117.085 licenze in tutta la Campania.«Occorre informare correttamente i cittadini, spiegare con precisione quanto dice la legge e non manifestare le proprie convinzioni se non, addirittura, farsi portavoce di istanze di giustizia fai-da te. Inoltre, ogni licenza per armi dovrebbe essere sottoposta a rinnovo annuale e per ottenerla e rinnovarla andrebbero resi obbligatori esami tossicologici e una valutazione psichiatrica. Ma occorre soprattutto rivedere tutta la normativa sulla detenzione di armi». Ne è convinto Giorgio Beretta, analista dell’Osservatorio permanente sulle armi leggere e politiche di sicurezza e difesa (Opal) di Brescia.

C’è un’enorme diffusione di armi in Campania e l’ultimo episodio di Ercolano dimostra quanto sia pericolosa e fuori controllo la situazione. Lei cosa pensa?
«Da quanto sta emergendo dalle indagini, quello di Ercolano appare un duplice omicidio ben lontano dalla legittima difesa. Ma si situa in un contesto in cui le forze politiche della destra hanno per anni diffuso lo slogan “la difesa è sempre legittima”. Lo hanno fatto soprattutto in occasione delle modifiche apportate nel 2019 all’articolo 52 del Codice Penale. L’articolo, pur modificato, prevede tuttora che per essere legittima la difesa deve rispondere a criteri precisi (“necessità di difendere un diritto proprio od altrui contro il pericolo attuale di un’offesa ingiusta”), ma la tenace propaganda politica ha lasciato intendere che quel “sempre” introdotto nella legge (“sussiste sempre il rapporto di proporzionalità”) costituisse un lasciapassare per farsi giustizia da soli a fronte di un “grave turbamento” dovuto alla semplice percezione di una minaccia per sé o la propria proprietà»….

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