Fonte: ©Ansa News
5 dicembre 2018
“Una fabbrica di armi nata dalla collaborazione tra Arabia Saudita, Sudafrica e Germania è stata aperta nel regno wahabita. A fine marzo Jacob Zuma, presidente del Sudafrica, accompagnato da alcuni suoi ministri, è volato per una visita di Stato in Arabia Saudita. Durante la sua breve permanenza nella penisola, Zuma il 27 marzo, assieme al vice principe ereditario, nonché ministro della Difesa, ha inaugurato il nuovo complesso industriale che produrrà armi, proiettili d’artiglieria e bombe aeree”. Lo scrive Cornelia I. Toelgyes su uno Speciale per Africa ExPress.
“Fonti di intelligence da tempo hanno segnalato che i sauditi nella guerra in Yemen sono impegnati al fianco di Al Qaeda (sunniti entrambi) cui forniscono armi per combattere gli huti (sciiti). Il rischio quindi che le armi prodotte in Arabia Saudita con l’aiuto dei tedeschi finiscano direttamente nelle mani dei terroristi dello Stato islamico. Un fotografo di Human Rights Watch ha fotografato una bomba inesplosa nella regione dei ribelli Hutu e grazie al numero di serie inciso sul fianco si è potuti risalire al luogo di produzione: la filiale italiana della Rheinmetall RMW Italia in Sardegna. Giorgio Beretta, analista di OPAL (Osservatorio permanente sulle armi leggere e politiche di sicurezza e difesa) ha spiegato che a legge 185/90 prevede il divieto di esportazione di armamenti verso Paesi in guerra e dove i diritti umani vengono violati. “Malgrado ciò – ha sottolineato Beretta in diverse interviste e articoli – i numeri non mentono, aumenta l’export di armamenti, ma diminuisce la trasparenza” .
Forse ora Riyad non avrà più bisogno di importare queste micidiali bombe dall’Italia. Grazie al Sudafrica e la Rheinmetall, da oggi è in grado di confezionare i “pacchetti di morte” a casa propria”…leggi tutto l’articolo