06 marzo 2020
(…) Dalla dichiarazione ufficiale di Di Maio sul fatto che l’Italia “avrebbe congelato le commesse di armi in essere verso la Turchia e avrebbe rivisto le licenze per l’immediato futuro” non c’è traccia.
Lo conferma a EC lo stesso Giorgio Beretta: “Non risulta che la revisione sia stata fatta – ci spiega Giorgio Beretta di Opal – Se non c’è un comunicato ufficiale della Farnesina sull’eventuale sospensione, se non c’è un atto formale, tutto è restato come prima. Quello che sappiamo, incrociando i dati a disposizione fino a novembre scorso è che continua l’esportazione di munizionamento militare, di bombe non armi da caccia come ebbe a dire Guido Crosetto, presidente della Federazione delle aziende italiane dell’aerospazio e della difesa (AIAD)».
Un atteggiamento ancora più imbarazzante proprio in questa fase di ‘allarme CoronaVirus’. Di Maio ha reagito duramente alle prime ‘chiusure’ agli italiani da parte di diversi paesi che hanno bloccato voli, imposto quarantene, fermato alcune importazioni. Di Maio ha annunciato un piano per informare direttamente e puntualmente tutti gli ambasciatori accreditati in Italia sulla diffusione del coronavirus in Italia ma nessuna nota di protesta ufficiale è partita dalla Farnesina verso le capitali che hanno attuato provvedimenti restrittivi nei nostri confronti.
Perché? Forse c’entra ancora una volta il nostro commercio di armamenti.