Chiara Pizzimenti – Fonte: © FanityFair
15 settembre 2018
Aumenta il numero delle armi che si possono possedere e viene introdotto l’obbligo di essere «tiratori sportivi», per potere acquistare quelle demilitarizzate
La data è venerdì 14. È il giorno in cui in Italia entra in vigore la nuova normativa sul possesso delle armi, adozione della direttiva europea sul tema. Secondo associazioni come Rete Disarmo la normativa italiana ha adottato l’indicazione europea nel mondo più ampio possibile,permettendo l’acquisto di un maggiore di armi (raddoppiano infatti quelle per uso sportivo). Non la pensa nello stesso modo il Comitato Direttiva 477, che si definisce sul proprio sito «associazione per la tutela dei diritti dei cittadini che detengono legalmente armi per sport, caccia, collezionismo e difesa» con cui nella scorsa campagna elettorale il leader della Lega Matteo Salvini aveva, secondo fonti di stampa, siglato un accordo per rendere meno restrittivo possibile il recepimento della norma.
PORTO D’ARMI
Nulla cambia nella procedura per ottenere il porto d’armi per cui serve un doppio certificato medico, quello di base e quello dell’Asl dopo un’autocertificazione. Qualunque cittadino italiano incensurato, che non abbia problemi psichiatrici o di dipendenza da alcol e droga, può richiedere una licenza per acquistare e detenere un’arma. Rimangono le 72 ore di tempo per denunciare di avere un’arma, solo che la denuncia di detenzione ora può essere inviata ai Carabinieri o alla Questura anche per via telematica tramite posta elettronica certificata (prima era solo la Questura).
I NUMERI
Aumentano alcuni numeri, fondamentali. Si possono detenere 12 «armi sportive» e non più solo 6, restano 3 le comuni e quelle da caccia senza limiti. La normativa europea non dà un numero, dice solo di indicarlo e l’Italia ha deciso per il raddoppio. I colpi consentiti nei caricatori per le armi sportive passano da 15 a 20 per le armi corte e da 5 a 10 per quelle lunghe. Il possibile aumento del numero di armi in circolazione in Italia segnalato dalle associazioni sta qui.
TIRATORI SPORTIVI
Nella legge entra la definizione di «tiratori sportivi». Tutti devono essere iscritti a una federazione sportiva, cosa che attualmente non è necessario per avere un’arma (bastava una prima iscrizione, ma spesso non era rinnovata). Tiratori sportivi, secondo la definizione di legge, sono gli iscritti alle federazioni del Coni, gli iscritti a federazioni di Paesi Ue e quelli delle sezioni del Tiro a segno nazionale, chi è dilettante e frequenta i campi di tiro privati. La norma però, specifica Giorgio Beretta di Opal, Osservatorio Permanente sulle Armi Leggere e le politiche di Sicurezza e Difesa, «non impone di presentarsi regolarmente a un poligono per detenere un’arma o di fare corsi di preparazione all’uso delle armi. I dati di Federazione e poligoni non contano più di 200mila frequentatori, un numero molto più basso dei possessori di armi».
ARMI DEMILITARIZZATE
La nuova norma, con azione retroattiva dal 13 giugno 2017, permette solo ai tiratori sportivi di tenere armi di derivazione militare. L’Ar15 delle stragi nelle scuole Usa è una di queste e anche il Kalashikov, anche se le modifiche rendono quelle vendibili in Italia diverse da quelle armi per velocità e numero di colpi. La differenza la fanno i caricatori e su questo ci sono le specifiche di legge. Si legga bene di derivazione militare, non armi da guerra che in Italia non si possono vendere dal 1975. Le armi di derivazione militare si sono sempre potute vendere…leggi tutto l’articolo