Approvato il pacchetto sicurezza, che comunque dovrà passare l’esame del parlamento prima di entrare in vigore. Tra le norme l’aumento delle pene per i blocchi stradali e carcere per le donne incinte
Inasprimento delle pene a cascata, contrasto alle forme di protesta più sgradite, e maggiore facilità per il possesso di pistole, seppure solo per gli agenti delle forze dell’ordine. «Potranno avere delle armi non di ordinanza», ha confermato in conferenza stampa il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. […]
Il ministro Piantedosi ha poi spiegato che è stata introdotta una reclusione, fino a 6 anni, per chi provoca o partecipa a rivolte nelle carceri. «La norma vale anche le strutture di trattenimento per i migranti», ha sottolineato il ministro dell’Interno. Una delle misure più impattanti è poi la possibilità per gli agenti di polizia di avere un’arma non di ordinanza, senza dover ricorrere alla licenza. «Una misura inutile e pericolosa», la definisce Giorgio Beretta, analista dell’Opal di Brescia. L’impatto non sarà quello di un incremento della sicurezza e d’altra parte sarà una spinta alla circolazione delle pistole. Le norme del pacchetto sicurezza, comunque, non entreranno immediatamente in vigore. Non si tratta di un decreto, a differenza di altri casi, e bisognerà quindi attendere l’incardinamento e l’esame parlamentare. Ma la direzione securitaria è a prova di smentita.