Andrea Lanzetta – Fonte: © TPI
13 febbraio 2020
L’Italia resta uno dei primi partner commerciali dell’Egitto, il cui ruolo nello scacchiere energetico mediterraneo sembra insostituibile, ma gli affari non devono necessariamente rappresentare un ostacolo alla difesa dei diritti umani, anzi
Oltre all’energia infatti, anche il mercato della difesa egiziano attrae numerose aziende internazionali del settore, visto che il Cairo ha stanziato in media il 16,5 per cento del proprio bilancio in spese militari. Secondo la Presidenza del Consiglio dei ministri, nel 2018 l’Egitto, con il suo regime repressivo e militarista, era il decimo Paese al mondo per importazioni di armi e sistemi prodotti nel nostro Paese, per lo più automatiche di piccolo calibro, apparecchiature elettroniche e software per un valore totale superiore ai 69 milioni di euro. A questi affari si aggiungono, secondo l’Osservatorio sulle armi leggere (Opal), oltre 1,5 milioni di euro di prodotti spediti nel Paese africano nei primi 10 mesi del 2019. Alcune indiscrezioni di stampa circolate in questi giorni parlano inoltre di più di 9 miliardi di euro di accordi militari raggiunti con l’Egitto per una serie di caccia da combattimento, fregate, motovedette ed elicotteri prodotte da Leonardo Fincantieri… leggi tutto l’articolo