Giorgio Beretta – Fonte: © Unimondo
25 febbraio 2016
Con una decisione storica che riguarda una delle maggiori crisi umanitarie nel mondo, il Parlamento Europeo ha adottato oggi una Risoluzione sullo Yemen che richiama la necessità di porre fine alla guerra in corso con modalità di pieno rispetto della legge internazionale umanitaria e un emendamento (votato da 359 Parlamentari con 212 voti contrari) che richiama la necessità di fermare il flusso di armi verso l’Arabia Saudita. L’iniziativa è stata sostenuta dalle reti europee, tra cui la Rete italiana per il disarmo.
L’emendamento (presentato da diversi gruppi: S&D, ALDE, Verdi, EFDD, GUE) richiede espressamente alla Vicepresidente della Commissione ed Alto Rappresentante della Politica Estera, Federica Mogherini, di “avviare un’iniziativa finalizzata all’imposizione da parte dell’UE di un embargo sulle armi nei confronti dell’Arabia Saudita, tenuto conto delle gravi accuse di violazione del diritto umanitario internazionale da parte di tale paese nello Yemen e del fatto che il continuo rilascio di licenze di vendita di armi all’Arabia Saudita violerebbe pertanto la posizione comune 2008/944/PESC del Consiglio dell’8 dicembre 2008”.
“Siamo davvero contenti che il Parlamento UE abbia scelto di sostenere questo importante emendamento – commenta Francesco Vignarca, coordinatore di Rete Disarmo. “E’ un modo diretto per riconoscere gli sforzi che da mesi le ONG europee che si occupano di disarmo e controllo degli armamenti stanno facendo per fermare l’impatto negativo delle armi europee nel conflitto in Yemen. Ora è responsabilità della Commissione Europea, ed in particolare della Vicepresidente Federica Mogherini implementare questa forte posizione politica”. Le realtà internazionali che fanno parte di ENAAT (European Network Against Arms Trade) chiedono dunque che ora ci sia una veloce e chiara applicazione dell’Emendamento soprattutto a salvaguardia dei principi contenuti nella Posizione Comune 2008. “Vedremo anche cosa faranno gli Stati Membri, 26 dei quali hanno già sottoscritto il Trattato Internazionale sugli armamenti (ATT) – continua Vignarca – e ora dovranno agire per soddisfare uno dei suoi principali obiettivi, che è quello di controllare il flusso di armi in aree dove possano essere usate per violare i diritti umani e le Leggi Umanitarie internazionali”…leggi tutto l’articolo