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Clausura? Le fabbriche d’armi non hanno mai smesso di sparare

Paolo Tessadri - Fonte: © Giornale Trentino 20 aprile 2020 Quasi tutte le aziende avevano chiuso la produzione, ma non le aziende che producono armi, considerate essenziali dal governo. Anche la produzione degli F-35 è proseguita a Cameri nel Novarese ....Fincantieri, invece, ha sostanzialmente chiuso. La Beretta ha chiuso quasi tutto tranne il magazzino e le spedizioni. Quindi prosegue l’export della Beretta. Le altre aziende produttrici di armi comuni (fucili da caccia) hanno perlopiù chiuso e riaperto da pochi giorni alcuni settori. Hanno proseguito le attività le aziende che fabbricano armi militari, come la Victrix in Val Seriana, nel Bergamasco....

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Mani armate, mani legate

Marco Magnano - Fonte: ©Riforma 19 febbraio 2020 La vendita di armi e mezzi militari dall’Italia all’Egitto non conosce crisi. Su questo piano così redditizio si sacrificano i principi democratici e umanitari. L’analisi di Giorgio Beretta (Opal) L’arresto di Patrick George Zaki, lo studente egiziano che stava svolgendo un master all'università di Bologna prima di essere recluso in Egitto con l’accusa di attacco contro lo Stato, sta diventando un caso internazionale. A differenza della vicenda, certamente più famosa, di Giulio Regeni, scomparso nel nulla il 25 gennaio 2016 e ricomparso, senza vita, il 3 febbraio dello stesso anno, in questo...

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Gli affari tra Egitto ed Italia: intervista a Giorgio Beretta

Redazione - Fonte: ©Radio Cusano TV Italia 18 febbraio 2020 Dopo il caso Regeni scoppia il caso di Zaky, il ricercatore dell'Università di Bologna arrestato in Egitto. L'Italia ha avuto una reazione soft nei confronti del Paese africano. come mai? A Res Publica Matteo Torrioli ha provato a dare una risposta intervistando Giorgio Beretta, analista dell'OPAL [embed]https://youtu.be/E6_aFnow0AU[/embed]

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Patrick Zaky, gli affari con l’Egitto possono diventare un’arma per l’Italia

Andrea Lanzetta - Fonte: © TPI 13 febbraio 2020  L’Italia resta uno dei primi partner commerciali dell’Egitto, il cui ruolo nello scacchiere energetico mediterraneo sembra insostituibile, ma gli affari non devono necessariamente rappresentare un ostacolo alla difesa dei diritti umani, anzi Oltre all’energia infatti, anche il mercato della difesa egiziano attrae numerose aziende internazionali del settore, visto che il Cairo ha stanziato in media il 16,5 per cento del proprio bilancio in spese militari. Secondo la Presidenza del Consiglio dei ministri, nel 2018 l’Egitto, con il suo regime repressivo e militarista, era il decimo Paese al mondo per importazioni di...

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Egitto & co, tutte le armi italiane che calpestano i diritti umani

Alessandro Canella - Fonte: ©Radio Città Fujiko 11 febbraio 2020   “Il punto della questione – osserva Giorgio Beretta di Opal Brescia e Rete Italiana Disarmo, che ha tracciato un quadro ai nostri microfoni – è che le grandi commesse riguardano due aziende a controllo di Stato, Leonardo e Fincantieri. Anche quando si tratta di piccole commesse, tutto è finalizzato a tenere aperti i rapporti per contratti futuri”. All’indomani del colpo di Stato di Al Sisi, l’Unione europea aveva sospeso l’invio di armi, anche per volontà dell’ex-ministra degli Esteri Emma Bonino, ma poi l’Italia ha ripreso l’esportazione, fornendo 30mila pistole...

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Navi da guerra italiane all’Egitto: “Il Governo dimentica Regeni (e le divergenze sulla Libia)”

Redazione - Fonte: ©Today 07 febbraio 2020 Pecunia non olet. Nel 2018 è decuplicato a oltre 69 milioni di euro l’export militare italiano verso l'Egitto, paese violatore seriale di diritti umani e con cui l'Italia vede aperto da 4 anni il contenzioso sull'assassinio a Il Cairo di Giulio Regeni ..E nel 2019 sarebbero state spedite al Cairo “armi leggere” per oltre 1,5 milioni di euro spiega al Manifesto Giorgio Beretta, analista dell’Osservatorio sulle armi leggere Opal. Ora le due navi da guerra che incrementerebbero gli "affari" con 1,5 miliardi di euro.E a finanziare il tutto sarebbero prestiti accordati da banche europee e agenzie...

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Elicotteri e navi militari, gli affari invisibili tra Italia ed Egitto

Chiara Cruciati - Fonte: © Il Manifesto 05 febbraio 2020 Armi. Indiscrezioni su nuovi contratti di vendita a favore della Difesa del Cairo. Fincantieri e Leonardo non commentano. Continua senza scossosi il flusso di armamenti tra i due paesi: nel 2018 boom dell’export (69 milioni di euro), nel 2019 armi leggere da 1,5 milioni (...) Nel 2019 l’andazzo è simile: «L’Italia ha continuato a fornire sistemi militari e armi leggere all’Egitto anche dopo l’omicidio di Giulio Regeni – spiega al manifesto Giorgio Beretta, analista dell’Osservatorio sulle armi leggere Opal – Nel 2019, da gennaio a ottobre, sono state spedite al...

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Yemen, dalla mozione restano fuori le armi leggere

Chiara Cruciati - Fonte: ©Il Manifesto 27.06.2019 Italia/Golfo. La denuncia di Opal: «Nel 2018 autorizzata per la prima volta dal 1990 la vendita di pistole e fucili a Riyadh». Una questione centrale: in Yemen i Saud armano milizie e gruppi paramilitari Una prima buona notizia a cui manca però qualche pezzo. La mozione di maggioranza approvata ieri dalla Camera dei Deputati impegna il governo italiano a sospendere l’esportazione di «bombe d’aereo e missili» all’Arabia saudita. E se mancano – come sottolineava ieri in una nota Oxfam – gli altri «membri della coalizione sunnita» impegnata dal 2015 in una brutale offensiva...

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La Bahri Tabuk a Cagliari: sosta imprevista e non dichiarata per caricare bombe?

Comunicato - Fonte: © Rete Italiana per il Disarmo 31 maggio 2019 Poco dopo le 4 del mattino di Venerdì 31 maggio la Bahri Tabuk è giunta nel golfo di Cagliari puntando verso il porto del capoluogo della Sardegna. E’ quindi ormai confermato che il cargo Ro-Ro con bandiera saudita farà una sosta inizialmente non dichiarata a Cagliari. La nave era partita dal porto di Marsiglia-Fos nella serata del 29 maggio dopo essere stata oggetto, durante la sua sosta francese, di proteste da parte di attivisti delle organizzazioni pacifiste e di dichiarazione di blocco da parte dei lavoratori portuali contro...

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In arrivo a Genova altre navi-cargo saudite: manteniamo alta l’attenzione nei porti ed estendiamola agli aeroporti

Comunicato Stampa - Fonte: @Rete Disarmo Roma, 27 maggio 2019 La nave cargo saudita Bahri Yanbu è partita martedì scorso dal porto di Genova e, grazie alla mobilitazione dei lavoratori portuali, non ha caricato i materiali militari italiani destinati ai sauditi. Ma sono in arrivo altre navi simili della stessa compagnia: manteniamo alta l’attenzione nei porti liguri e chiediamo di estenderla a tutti i porti e aeroporti, soprattutto a Cagliari dove da anni vengono caricate le bombe della RWM Italia destinate alla coalizione guidata dall'Arabia Saudita. La nave cargo saudita Bahri Yanbu è partita martedì scorso dal porto di Genova...

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