Giorgio Beretta – Fonte: © Unimondo
14 novembre 2008
Il Presidio permanente contro la costruzione della Base Usa al Dal Molin ha aperto una raccolta di firme per chiedere alla Coop di “prendere posizione rispetto alla presenza all’interno della Lega delle cooperative di C.C.C. e C.M.C. attuali vincitrici dell’appalto per la costruzione della nuova base militare Usa a Vicenza, presso l’aeroporto Dal Molin”. “Chiediamo che venga smascherato il fine puramente lucrativo che CMC e CCC hanno dimostrato di perseguire” – afferma la nota. Lo scorso marzo sono stati resi noti infatti i nomi delle ditte che hanno vinto l’appalto per costruire la nuova base militare Usa a Vicenza: Consorzio Cooperative Costruzioni (C.C.C.) di Bologna e Cooperativa Muratori e Cementisti (C.M.C.) di Ravenna.
Ribadendo i valori espressi dalla Coop nel suo Bilancio sociale i comitati chiedono che Coop prenda posizione. “Crediamo che la partecipazione a quest’appalto vada contro tutti i principi enunciati nel bilancio sociale e facciamo pressione affinchè all’interno del mondo della cooperazione venga smascherato il fine puramente lucrativo che CMC e CCC hanno dimostrato di perseguire”. “Coop rappresenta per noi una realtà che ha sempre cercato di agire con coerenza con i propri valori. Per questo facciamo pressione affinchè dal mondo della cooperazione arrivi una risposta concreta e precisa rispetto a chi viola i principi della cooperazione stessa.” – conclude la nota.
Ieri i comitati del ‘No dal Molin’ hanno inviato un appello ai lavoratori delle due cooperative del cantiere invitandoli a “riconsiderare i lavori che state eseguendo e a interrompere la vostra prestazione d’opera”. “Nei giorni scorsi abbiamo presidiato l’ingresso dell’aeroporto in viale Ferrarin, per incontrarvi e iniziare un dialogo con voi, purtroppo senza risultati” – scrivono i comitati. “Voi sicuramente svolgete con il massimo impegno il vostro dovere di operai e lavoratori, ma siete consapevoli dello scopo finale del vostro operato?”. “Nell’area dell’ex aeroporto Dal Molin, dove state procedendo per ora all’opera di demolizione, è prevista la costruzione di una vera e propria Base militare dell’esercito degli Stati Uniti d’America” – ricorda la nota che chiede ai lavoratori di “mettersi una mano sulla coscienza” e “rifiutarsi di lavorare per la base”: “Così preparerete assieme a noi un futuro di pace e di convivenza civile tra i popoli per tutti noi e per le generazioni future” – conclude l’appello ai lavoratori delle due cooperative.
Nonostante l’ampio voto popolare contrario alla costruzione della nuova base militare Usa, all’inizio del mese sono infatti iniziati i lavori di demolizione degli edifici esistenti all’interno dell’area. In attesa “di una dichiarazione ufficiale statunitense di rispetto verso la città e verso la democrazia”, i comitati del Presidio permanente ‘No dal Molin’ hanno diffuso una nota sulle modalità nonviolente con le quali intendono bloccare i lavori. Tra queste evidenziano una campagna d’informazione verso gli abitanti delle zone limitrofe al Dal Molin; l’obiezione di coscienza attiva verso gli operai e le imprese coinvolte nei lavori; una campagna di pressione verso il mondo delle cooperative e Legacoop perché, finalmente, alzino la voce contro l’operato delle loro consociate Cmc e Ccc; la costruzione della mobilitazione “fermati quando cominciano”, con l’obiettivo di creare una grande mobilitazione appena le demolizioni all’interno dell’aeroporto ricominceranno; la presenza costante e la vigilanza dei cittadini interno all’area del Dal Molin.
“Ma la vicenda del Dal Molin non riguarda soltanto i vicentini” – scrivono i comitati del Presidio. “Per questo, a due anni dalla grande manifestazione del 17 febbraio 2007, vorremmo realizzare una nuova iniziativa di mobilitazione nazionale intorno al 15 di febbraio per far sentire ancora una volta la voce dei movimenti contro la guerra, le basi militari e per la difesa dei beni comuni”. [GB]
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