La nave Cargo Bahri Yanbu trasporta materiale bellico ed è attraccata stamattina al porto di Genova
Da stamattina un centinaio di manifestantiriunitisi presso il porto di Genova manifestano in seguito all’attracco della Nave Cargo Bahri Yanbu che trasporta materiale bellico. Nulla trapela sulla natura del materiale militare.
Il gruppo di protesta, costituito tra gli altri da un gruppo di scout, associazioni ed esponenti di partiti, ha partecipato alla manifestazione indetta dalla Filt Cgil contemporaneamente col presidio del collettivo autonomo dei lavori portuali. Obiettivo è impedire le attività della nave.
“Vogliamo segnalare all’opinione pubblica nazionale e non solo che, come hanno già fatto altri portuali in Europa, non diventeremo complici di quello che sta succedendo in Yemen – hanno detto Enrico Poggi ed Enrico Ascheri di Filt-Cgil Genova – Ci saremmo aspettati che il governo e le istituzioni avessero rispettato gli accordi internazionali. Noi continuiamo a pensare che i porti italiani debbano essere aperti per le persone e chiusi alle armi. Continueremo in queste ore, con azioni diplomatiche, a provare a respingere la movimentazione del materiale bellico nel nostro porto”.
Pertanto Opal ha ricordato che l’Italia aderisce al Trattato sul commercio delle armi (ATT) che impone a tutti i paesi coinvolti nel trasferimento di attrezzature militari, anche nel transito e nel transhipment, verso paesi coinvolti in conflitti armati di verificare (art. 6.3) se le armi trasferite possano essere impiegate per commettere crimini di guerra o violazioni dei diritti umani. Alcuni esperti indipendenti hanno confermato l’impiego di armi di fabbricazione italiana contro la popolazione civile in Yemen…leggi tutto l’articolo