La strage nell’Italia con la pistola in casa (ereditata) 15 Giugno 2021 | Nessun commento Giorgio Beretta – Fonte: © Il Manifesto 15 giugno 2021 Una tragedia annunciata. Che solleva interrogativi ai quali la politica deve dare risposte urgenti. Domenica ad Ardea (Roma), Andrea Pignani, ingegnere disoccupato di 34 anni con problemi psichici, già sottoposto a trattamento sanitario obbligatorio per comportamenti violenti verso la madre, ha ucciso i fratelli Daniel e David Fusinato di 10 e 5 anni, e un passante, Salvatore Ranieri, 74 anni, intervenuto per soccorrere i due bambini. Si è poi barricato in casa ed i carabinieri hanno cercato di convincerlo ad arrendersi ma, quando hanno fatto irruzione, si è sparato con la stessa arma. L’arma utilizzata, una pistola Beretta 7,65, apparteneva regolarmente al padre, una guardia giurata, che è deceduto lo scorso novembre. La moglie non ne avrebbe segnalato la morte alle autorità di pubblica sicurezza e quindi non avrebbe comunicato il possesso della pistola che anzi, da alcune fonti, sarebbe risultata scomparsa. E qui sta il primo problema, «burocratico»: la comunicazione tra uffici dell’anagrafe e autorità di pubblica sicurezza riguardo al decesso di una persona. Mentre, infatti, è obbligatorio comunicare all’anagrafe il decesso di un famigliare, l’anagrafe non è tenuta ad avvisare le autorità di pubblica sicurezza… Leggi tutto l’articolo sul sito del Il Manifesto Scarica l’articolo in formato pdf Foto: © Il Manifesto Categories: 2021, Armi in Italia, Giorgio Beretta, Notizie