Carmine Gazzanni – Fonte: © La Notizia
La Lega vuole allargare l’uso di pistole militari. Il ddl firmato da 51 senatori leghisti prevede l’utilizzo del calibro 9×19 per uso sportivo o per difesa personale
Un disegno di legge di un solo articolo con il chiaro intento di “abrogare le disposizioni che vietano la fabbricazione, l’introduzione nel territorio dello Stato e la vendita delle armi da fuoco corte semiautomatiche o a ripetizione, camerate per il munizionamento nel calibro 9×19”. Parliamo di armi “parabellum” e, dunque, con cartuccia fino a poco tempo fa considerata ad uso bellico. E questo spiega perché ad oggi in Italia è vietato non solo l’utilizzo (a meno che non siano destinate alle Forza armate) ma anche la commercializzazione. Ecco: questo disegno di legge permetterebbe sia l’una cosa che l’altra consentendo il possesso a chi dispone della licenza sportiva…
E a supportare la proposta, il Carroccio ricorda come tali armi vengano rilasciate “per tiro sportivo e ricreativo” già in altri Paesi. Quali, ad esempio? Gli Usa, emblema della liberalizzazione sfrenata delle armi. “è evidente che tutta la lobby armata si è mossa per questo ddl, altrimenti non sarebbe stato firmato da oltre 50 senatori”, commenta il direttore scientifico dell’Osservatorio Permanente Armi Leggere, Carlo Tombola.
Difficile quantificare il beneficio che potrebbe assicurare questo ddl per le lobby armate. “Finora – spiega però Tombola – per aggirare il blocco l’industria italiana aveva inventato un suo calibro, il 9×21, leggermente più lungo. Se dovesse passare il ddl, le industrie potrebbero razionalizzare le spese”. A quanto pare, dunque, questo ddl va legato agli impegni siglati in piena campagna elettorale da diversi esponenti leghisti con le associazioni armaiole. “La strategia sicuritaria della Lega nasce anche da lì’”, conclude ancora Tombola.