10 marzo 2021
Non è mai una cattiva idea tornare sul business dell’export di armi italiane nel mondo: è un argomento ramificato, complesso e poco raccontato. Giorgio Beretta (OPAL) a Today: “L’esportazione a regimi repressivi ha effetti devastanti sulle popolazioni mentre porta pochissimo beneficio al nostro commercio estero: arricchisce solo le aziende produttrici”
È circolata diffusamente nelle ultime ore la notizia del ritrovamento di bossoli di fabbricazione italiana dopo episodi di violenza scaturiti dal colpo di Stato in atto in Myanmar. Cerchiamo di vederci chiaro. Non è mai una cattiva idea tornare sul business dell’export di armi italiane nel mondo: è un argomento ramificato, complesso e poco raccontato. Le munizioni in questo caso sarebbero state utilizzate dalle forze governative per un assalto rivolto ad una ambulanza, “quindi in un contesto di ovvia violazione di diritti civili e di rafforzamento dell’autoritarismo dei militari dello Stato asiatico” secondo Rete italiana Pace e Disarmo. Non si sono mai fermate le proteste in Myanmar contro il colpo di Stato militare del primo febbraio, così come non si è fermata la brutale repressione della polizia e dell’esercito. Un’ondata di violenza che fatica a farsi spazio sulla stampa italiana. Sui social sono circolati in queste settimane anche brevi video di militari che sparano contro la folla inerme: pallottole di gomma, gas lacrimogeni e proiettili veri. I morti si contano a decine…
“La Cheddite, seppur iscritta dal 2014 al registro delle imprese del ministero della Difesa, non risulta abbia mai chiesto alcuna autorizzazione ad UAMA per esportare munizioni di tipo militare – conferma a Today Giorgio Beretta, analista della RIPD e dell’Osservatorio permanente sulle armi leggere e le politiche di sicurezza e difesa (OPAL) di Brescia – Quindi può averle esportate solo come munizioni “comuni” che non sono sottoposte ai controlli della legge 185/1990 ma a quelli della legge 110/1975 secondo la quale è il Questore a rilasciare la licenza di esportazione e l’agenzia delle Dogane a certificarne la spedizione”…