La denuncia. In Italia le armi “legali” uccidono più della mafia

Fulvio Fulvi – Fonte: © Avvenire
11 febbraio 2020

 

Il confronto con il numero di omicidi di tipo mafioso (cioè 19 nel 2018, dati Istat), e per furti e rapine (12 nello stesso periodo) mette in evidenza come oggi nel nostro Paese le armi nelle mani dei legali detentori uccidono più della mafia e dei rapinatori. E a farne le spese sono soprattutto le donne.

Ma c’è chi sostiene, come ha fatto di recente il leader della Lega, Matteo Salvini, che “le armi ad uso sportivo e per le persone perbene non devono far paura”. Una frase che lascia perplessi. Una sottovalutazione di un problema gravissimo. Avere un’arma in casa, benché regolarmente detenuta, è di per sé, potenzialmente, un pericolo. Sul problema interviene l’Opal (Osservatorio Permanente sulle Armi Leggere e Politiche di Sicurezza e Difesa), con un giudizio sulla fiera delle armi HIT Show 2020 in programma a Vicenza che sarebbe “un’inaccettabile passerella di politici” che finisce per “incentivare la diffusione delle armi”. L’associazione ritiene, inoltre, che la fiera vicentina rappresenti “un’abile operazione ideologico-culturale per la diffusione delle armi”. Un fattore suffragato anche dalla presenza all’interno dei padiglioni di uno stand per la raccolta di firme sulla “legittima difesa”… leggi tutto l’articolo