Aziende italiane, belghe, austriache e rumene forniscono armi all’esercito, alla polizia e ai cartelli messicani, alimentando così un conflitto che solo l’anno scorso ha fatto 33mila vittime.
Quando lo scorso ottobre Ovidio Guzmán López—figlio del più famoso boss del traffico di droga internazionale, El Chapo, in carcere dal 2016—è stato sorpreso da una pattuglia durante un controllo di routine, la polizia messicana ha subito pensato di aver fatto un colpaccio.
L’attivista Carlo Tombola di Opal Brescia ha collaborato con Lindsay-Poland per rivelare la portata degli accordi tra Italia e Messico, e spiegato che il clima sociale in Val Trompia—dove ha sede il quartier generale della Beretta—è condizionato da una “arrogante dimostrazione di potere e ricchezza.”(…leggi tutto l’articolo)