Nello Scavo – Fonte: © Avvenire
12 marzo 2017
Diminuiscono gli iscritti alle associazioni venatorie, ma aumentano le «patenti» per caccia e tiro sportivo. Mistero (per legge) sul numero di armi vendute
Con il rapinatore ucciso a Lodi, quest’anno siamo già a 46 casi con protagoniste armi legalmente detenute. Non sempre c’è scappato il morto, ma per quanto l’ultimo episodio potrebbe trovare accoglienza nella casistica della legittima difesa, per tutti gli altri (tra cui 11 omicidi e 14 suicidi) non vi sono molte attenuanti. Di mezzo c’è sempre un porto d’armi. L’Osservatorio di Brescia sulle armi leggere (Opal) ha avviato un archivio informatico sugli episodi di cronaca che hanno per protagoniste armi da fuoco legalmente possedute. Dalla guardia giurata che si sbarazza della moglie dopo aver tolto la sicura alla pistola d’ordinanza, al benzinaio che scambia i carabinieri in borghese per dei rapinatori e si mette a sparargli addosso, per fortuna con la mano che trema e il piombo che schizza via a casaccio. «Alcuni episodi di cronaca recente mi hanno fatto pensare alla necessità di pubblicare un database degli omicidi e dei reati compiuti in Italia con armi legalmente detenute», spiega Giorgio Beretta, analista di Opal…leggi tutto l’articolo su Avvenire