Giorgio Beretta – Fonte: © Osservatorio Diritti
29 luglio 2017
L’Italia è membro del Consiglio di Sicurezza Onu e tra i fondatori Ue: perché il Parlamento non propone d’accertare le violazioni della guerra in Yemen compiute dalla coalizione guidata dall’Arabia Saudita? E dica con chiarezza cosa ne pensa delle continue forniture di bombe “made in Italy” inviate ai sauditi per devastare lo Yemen
E adesso tocca ai nostri parlamentari. Che non hanno più scuse per rifugiarsi dietro slogan del tipo «spetta all’Europa» o alla filastrocca del «devono mobilitarsi le Nazioni Unite» o, peggio ancora, all’andazzo del trafficante di armi: «Se non le vendiamo noi, le venderanno altri». Perché l’Europa, o meglio, il suo Parlamento, ha parlato per due volte, forte e chiaro, per invitare l’Alta rappresentante e vicepresidente della Commissione, Federica Mogherini, ad «avviare un’iniziativa finalizzata all’imposizione da parte dell’Ue di un embargo sulle armi nei confronti dell’Arabia Saudita tenuto conto delle gravi accuse di violazione del diritto umanitario internazionale da parte di tale paese nello Yemen».
E fin da gennaio le Nazioni Unite hanno reso noto un rapporto nel quale non solo documentano che «la coalizione guidata dall’Arabia Saudita non ha rispettato il diritto umanitario internazionale in almeno 10 attacchi aerei diretti su abitazioni, mercati, fabbriche e su un ospedale», ma certificano che diversi di questi attacchi sono stati compiuti con bombe di fabbricazione italiana denunciando, senza mezzi termini, che queste azioni militari «possono costituire crimini di guerra» («may amount to war crimes»): che è il massimo che può dire un gruppo di esperti, perché non è un tribunale…leggi tutto l’articolo