Guerra in Siria, l’Italia fermi la vendita di armi verso la Turchia

Annalisa Cangemi – Fonte: © Fanpage
11 ottobre 2019

Rete italiana per il disarmo ha lanciato un appello al governo, affinché interrompa l’invio di forniture militari alla Turchia, applicando la legge 185 del 1990: “È inaccettabile che il nostro Paese, che ha attivamente sostenuto l’impegno delle popolazioni curde di contrasto all’ISIS, continui a inviare sistemi militari alla Turchia. È giunto il momento che il Parlamento faccia sentire la propria voce”.

Chiaramente bisogna distinguere tra autorizzazioni e armamenti realmente consegnati: in questa seconda categoria rientra il numero esatto di armi che arrivano a destinazione, e che negli ultimi 4 anni ha un valore di 463 milioni di euro. Ma il numero di forniture che l’Italia ha inviato al governo di Ankara da quando Erdogan è al potere in realtà è molto più alto. Basti pensare alle coproduzioni italo-turche che sono state avviate direttamente in Turchia: si tratta in questo caso degli elicotteri AW129 Mangusta di Augusta Westland. “Questi elicotteri – ha spiegato Giorgio Beretta analista dell’Osservatorio OPAL e della Rete italiana per il disarmo, contattato da Fanpage.it – non sono mezzi per il trasporto delle truppe. Sono elicotteri d’attacco al suolo, possono sparare aria-aria o aria-terra. Questa coproduzione vale oltre un miliardo di euro”…leggi tutto l’articolo