“Vogliamo portare alla riflessione delle forze politiche e dei cittadini bresciani, in particolare di genitori e studenti delle scuole superiori della città, due notizie provenienti da due diverse fonti e da due diverse situazioni. Una risale al novembre del 2006, quando le forze di sicurezza irachene bloccarono un convoglio di sei asini pesantemente caricati nei pressi del confine tra Iraq e Iran. Sulle loro some 53 mine anti-carro, per la maggior parte mine Valsella VS 2.2 vendute all’Iran tra 1982 e 1991. E’ molto probabile che le mine, perfettamente funzionanti, fossero destinate alle milizie sciite irachene, e che decine di altre siano ancora oggi in circolazione in quell’area, mettendo a repentaglio la sicurezza e anche la vita del contingente militare italiano di stanza in Iraq. L’altra notizia è stata pubblicata il giorno 8 maggio scorso dai giornali bresciani, che ci informano del grande successo del “Training Day” in Lombardia e in particolare nella provincia di Brescia. Il Training Day è un programma “educativo” gestito dall’Esercito Italiano in collaborazione con l’Ufficio Scolastico regionale che ha per slogan: Studenti in uniforme per gioco (http://www.trainingday.it/). Ci viene spiegato che i nostri studenti “mostreranno la loro capacità di trasmettere messaggi radio, ma anche di orientarsi nei boschi e di marciare, tireranno con la carabina e si eserciteranno nel primo soccorso e nella lettura cartografica”, insomma faranno i “piccoli soldati italiani” per gioco, in competizione. Anticamera per diventare volontari in un corpo militare all’estero, con il compito di portare la pace nei paesi in guerra. Nessuno spiega loro che potranno saltare su una mina costruita da operai bresciani in fabbriche bresciane venti-trent’anni prima. Né che potrebbero essere colpiti da un proiettile sparato da una pistola Beretta fabbricata a Gardone V.T. ma finita nelle mani dei ribelli. Ce ne sono a migliaia, di queste pistole.Forse non dovrebbero essere ufficiali dell’esercito ad educare i nostri studenti, ma qualcuno che spieghi loro perché è così inconciliabile fabbricare armi e lavorare per la pace. p.s.: solo in Lombardia, con un accordo tra Esercito e Ufficio scolastico regionale, il Training Day è stato inserito surrettiziamente in un programma educativo nazionale (La pace si fa a scuola) con cui non ha niente in comune, dal momento che si proponeva di diffondere la cultura della pace e i metodi nonviolenti.” Mine Valsella VS 2.2 qui l’articolo
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