di Thomas Bendinelli – Fonte: Corriere della Sera (Edizione di Brescia)
«Non è vero che i bresciani si stanno armando: le licenze dal 2018 si sono dimezzate, da 50mila sono scese a meno di 25mila». Parla l’analista dopo il ferimento della bimba che ha trovato la pistola del padre incustodita sul comodino
«A Gardone Val Trompia non c’è stata nessuna tragica fatalità, semmai la conseguenza di una serie di atti irresponsabili che hanno finito per permettere a dei bambini di impugnare un’arma da fuoco e di sparare un colpo: un’arma, una Beretta, che era carica e con il colpo in canna».
Giorgio Beretta è un analista di Opal, l’Osservatorio nazionale permanente sulle armi leggere che ha sede a Brescia, ed è molto chiaro sulla vicenda di inizio anno a Gardone, dove una bimba di tre anni è in coma per un colpo sparato con la pistola regolarmente detenuta dal padre. «Un episodio gravissimo — afferma Beretta —. Il padre ha dichiarato che teneva l’arma perché aveva paura dei ladri. Una paura immotivata e irrazionale, lo dicono tutti i numeri: nel 2023 le vittime di atti violenti nel caso di furti e rapine sono state nove, ma non solo nelle abitazioni, complessivamente. Compresi quindi banche, esercizi commerciali, poste, portavalori e via dicendo».
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