L’Osservatorio Permanente sulle Armi Leggere e le Politiche di Sicurezza e Difesa (OPAL) e Rete Italiana Pace e Disarmo in un comunicato criticano la decisione di Ieg, società nata dalla fusione delle fiere di Rimini e Vicenza, di confermare Hit Show, rinviandolo ad aprile. “Lo scorso 25 novembre, con un comunicato stampa dai toni trionfalistici, i promotori della fiera delle armi di Vicenza (Italian Exhibition Group – IEG e Associazione nazionale dei produttori di armi e munizioni – ANPAM), hanno annunciato che la manifestazione fieristica HIT Show si terrà dal 17 al 19 aprile del prossimo anno. Lo spostamento di data (fino al giorno prima era annunciata sul sito ufficiale dal 13 al 15 febbraio 2021) non sarebbe una conseguenza dell’emergenza Covid-19 che tuttora attanaglia l’Italia, ma – stando al comunicato ufficiale – sarebbe stato deciso per motivi aziendali allo scopo di puntare “ad un arco temporale più favorevole alla partecipazione delle aziende rispetto alle consuete date di febbraio”. Nessun accenno alla pandemia Covid-19 (termine che, singolarmente, non compare nemmeno nel comunicato stampa), ma solo una breve nota finale per segnalare la “grande attenzione alla sicurezza di espositori e visitatori all’interno del quartiere fieristico” secondo un auto-proclamato “rigoroso protocollo Safebusiness” che assicurerebbe “un’esperienza in fiera piena, piacevole e funzionale nel rispetto delle disposizioni sanitarie”. Vien da chiedersi come gli organizzatori intendano distanziare i 30mila visitatori – si legge nel comunicato – che, secondo i dati da loro stessi forniti, ogni anno parteciperebbero alla fiera: negli anni scorsi spiccavano gli assembramenti e i visitatori accalcati davanti a diversi stand espositivi per poter maneggiare, impugnare e imbracciare le armi esposte, attività che sarebbero permesse anche quest’anno visto che non viene espresso alcun divieto”…
…“HIT Show di Vicenza, che ambisce a competere proprio con IWA di Norimberga, si è invece caratterizzata fin dalla sua prima edizione come un’operazione ideologica, propagandistica e politica volta ad incentivare la detenzione delle armi in Italia. A differenza di IWA, infatti, HIT Show di Vicenza non solo è una fiera aperta al pubblico in generale, minorenni compresi purché accompagnati, ma nel corso degli anni ha permesso al suo interno attività di spiccata rilevanza politica (raccolte di firme per modificare le norme sulla legittima difesa e per petizioni per contrastare le normative europee sul controllo della detenzione di armi, ecc.), ha promosso convegni con esponenti di una sola parte politica e senza alcun confronto pluralistico e, soprattutto, si è prestata ad essere la passerella per rappresentanti politici nazionali e locali in vista di appuntamenti elettorali”…
“Chiediamo che l’edizione 2021 del salone fieristico HIT Show sia cancellata. E in vista della prossima edizione rinnoviamo la nostra richiesta alle Amministrazioni di Rimini e Vicenza e della Regione Emilia Romagna ad assumere tutte le iniziative necessarie nei confronti degli organizzatori di HIT Show, ed in particolare Italian Exhibition Group (IEG), affinché venga implementato un codice di responsabilità sociale d’impresa e un rigoroso regolamento in grado di garantire che il salone fieristico HIT Show sia conforme alle finalità dichiarate e cioè una manifestazione “dedicata alla caccia, al tiro sportivo e all’outdoor”, escludendo pertanto l’esposizione di armi e materiali non conformi a questi settori (come le armi per difesa personale, per corpi di polizia e di sicurezza pubblica e privata, armi da guerra ad uso collezionistico, ecc.), proibendo l’esposizione di materiali pubblicitari per formazioni di tipo paramilitare e mercenario, vietando ogni tipo di attività a iniziative di rilevanza politica (raccolta di firme, petizioni, ecc.), garantendo – conclude il comunicato – il confronto pluralistico degli eventi culturali e vietando l’accesso agli spazi espositivi di armi a persone che non abbiano compiuto la maggiore età anche se accompagnate”…