Export di armi italiane, segreti e silenzi di Stato

Giorgio Beretta – Fonte: ©Il Manifesto
02 gennaio 2021
Egitto e non solo. La legge 185/90 fu approvata grazie alla forte mobilitazione della società civile e dell’associazionismo laico e cattolico che promosse la campagna «Contro i mercanti di morte» e che sostituì la norma di epoca fascista che impediva trasparenza. Ora è bene che intervenga la magistratura. Ma è innanzitutto compito del Parlamento richiedere che il governo riferisca alla Camere.
Segreto di Stato. È questo il principio che per quasi 50 anni, ha regolato le esportazioni di sistemi militari dell’Italia. Sancito nel Regio decreto n. 1161 dell’11 luglio 1941 – siamo in piena epoca fascista e guerrafondaia – firmato da Mussolini, Ciano, Teruzzi e Grandi, il principio vietava categoricamente la divulgazione di notizie su movimenti, esportazioni e trasferimenti di materiali militari.

La famiglia Regeni ha annunciato un esposto contro il governo in carica per violazione delle norme delle legge 185/1990. È bene che intervenga la magistratura. Ma è innanzitutto compito del Parlamento richiedere che il governo riferisca alla Camere circa le esportazioni di sistemi militari all’Egitto. Se non vogliamo che il «segreto di Stato» si tramuti nel «silenzio di Stato».

*Osservatorio permanente sulle armi leggere e le politiche di sicurezza e difesa (Opal)