Luigi Di Maio annuncia che l’iter per fermare l’export di bombe e missili verso l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti ha fatto un passo avanti. Ne dà notizia con un video sulla sua pagina Facebook: “Oggi in Consiglio dei ministri si è concluso l’iter che d’ora in poi dirà all’autorità nazionale che si occupa dell’export di armamenti in giro per il mondo di bloccare qualsiasi contratto in essere o nuovo che vede l’esportazione di bombe d’aria, missili o strutture di armamento che possano andare verso l’Arabia Saudita o gli Emirati Arabi per il conflitto nello Yemen”.
Nel marzo del 2015 i sauditi hanno infatti iniziato a bombardare lo Yemen per sconfiggere i ribelli sciiti zaiditi Houthi, provocando migliaia di vittime civili.
L’annuncio deve essere confermato da una documentazione, perché oggi in consiglio dei ministri non era previsto alcun tavolo di discussione sul tema e le associazioni pacifiste stanno già premendo per ottenere dei documenti che non si riducano al mero annuncio “a parole”.
Le associazioni pacifiste di Rete Disarmo accolgono positivamente l’annuncio ma sottolineano che mancano i documenti: “Di Maio ha annunciato questo pomeriggio di fermare non solo nuove autorizzazioni e contratti ma anche forniture relative ai contratti già autorizzati di ordigni verso Arabia Saudita ed Emirati Arabi. Lo consideriamo – se confermato da documenti ufficiali, visto che della questione non si parla nel comunicato odierno sui lavori del Consiglio dei Ministri – un ulteriore passo positivo e che accogliamo con soddisfazione, dopo la Mozione in tal senso approvata alla Camera a fine giugno, per cercare di fermare il coinvolgimento dell’Italia nel sanguinoso conflitto in Yemen”.
Nel corso del 2018, secondo i dati riportati da Giorgio Beretta sul Manifesto, l’Italia ha inviato in Arabia Saudita 1,3 milioni di dollari di armi leggere di cui 129.746 di pistole e revolver e 1.202.268 di fucili. Mentre stando ai numeri del Tesoro il governo saudita ha versato circa 2,8 milioni all’italiana Beretta.
Non è da dimenticare inoltre che sulle nostre coste i porti continuano a essere aperti a navi saudite che trasportano armi. L’ultima nave è arrivata la mattina dell’11 luglio a Genova,intorno alle sei. Secondo alcune fonti esclusive di TPI sappiamo che la nave è attraccata in porto con un carico di 12 container di esplosivi. Si chiama Bahri Jeddah e il 20 luglio arriverà in Arabia Saudita.