Andrea Maggiolo – Fonte: © Today
07 ottobre 2019
La stangata dei dazi Usa potrebbe abbattersi su molti prodotti italiani, ma le armi non rientrano nella lista. Beretta (Opal) a Today: “Il settore armiero italiano è capace non solo di propagandare la propria immagine, ma soprattutto di coltivare il proprio esclusivo interesse”
“E’ alquanto singolare, ma non inspiegabile, che nell’elenco dei prodotti che l’amministrazione Trump intende sottoporre a dazi nei confronti dell’Unione europea non rientrino le armi da fuoco – dice a Today Giorgio Beretta, analista dell’Osservatorio permanente sulle armi leggere (OPAL) di Brescia. La decisione è singolare perché i dazi riguardano un’ampia serie di prodotti non solo del settore alimentare e tessile, ma soprattutto di media e alta tecnologia come motocicli, lenti di precisione, componenti per orologi. Non è però inspiegabile: in base ai dati del commercio internazionale riportati dall’Onu (ComTrade), gli Stati Uniti sono dopo l’Italia, il maggior esportatore mondiale di armi da fuoco e quindi temono che l’imposizione di dazi sulle armi possa innescare una simile contromisura nei loro confronti. Una ritorsione che non sarebbe affatto gradita dalla lobby delle armi americana che, come risaputo, è una delle principali sostenitrici di Donald Trump”… leggi tutto l’articolo