Lillo Montalto Monella & Diego Malcangi
A poche ore dal ritorno di Matteo Renzi da Riyadh, dove nel bel mezzo delle consultazioni ha partecipato ad un evento con il principe ereditario Mohammad Bin Salman, il governo uscente ha annunciato lo stop alla vendita di bombe all’Arabia Saudita.
“Si tratta della più grossa autorizzazione per l’esportazione di bombe mai rilasciata dai tempi del dopoguerra”, indica a Euronews Giorgio Beretta, analista del commercio internazionale e nazionale di sistemi militari e di armi comuni e membro della Rete Italiana Pace e disarmo. Beretta lo definisce “un atto di portata storica, che non si vedeva da 30 anni, ovvero dall’entrata in vigore della legge italiana sull’export di armi”…
…Come indica Beretta, ogni anno, dal 1990, il governo è tenuto a presentare al parlamento una relazione sulle autorizzazioni e sulle licenze per l’export di armamenti rilasciate dall’Autorità Nazionale UAMA (Unità per le autorizzazioni dei materiali di armamento), incardinata presso il Ministero degli esteri.
In essa, sono indicate nel dettaglio le aziende a cui viene rilasciata ogni singola autorizzazione, la tipologia di armamento, la quantità, il valore, ma non viene indicato il paese destinatario della commessa.
Per risalirvi, sottolinea Beretta, è necessario incrociare i dati delle dogane sulle esportazioni effettuate e le relazioni del Ministero dell’Economia e delle Finanze sulle grandi transazioni bancarie. Un lavoro impossibile senza il paziente e determinato lavoro della società civile, come gli esperti della Rete Italiana per la pace ed il disarmo.
L’Arabia Saudita, impegnata non solo in Yemen, ma anche nella guerra in Libia, è stato il più grande importatore mondiale di armi nel periodo 2015-2019 (Sipri: +212% rispetto al 2010-2014). Compra armamenti principalmente da USA (73%) e UK (13%) e Francia (4.3%)…