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Da 69 milioni di euro a 871, boom di armi italiane all’Egitto

Chiara Cruciati – Fonte: © il manifesto 17 maggio 2020 Business militare. I dati resi noti da Rete Disarmo: il 62% diretto a paesi extra Ue/Nato. Egitto primo paese al mondo per autorizzazioni all'export. Tra le vendite del 2019, 32 elicotteri al regime di al-Sisi. Che intanto ha arrestato un altro giornalista La schizofrenia dei dati sulla vendita di armi nel 2019, con il governo giallo-verde del Conte 1, è solo apparente. Il rapporto di Rete Disarmo che anticipa la Relazione governativa annuale sull’export di armamenti, appena inviata al parlamento, ribadisce la “normalità” del business militare. Due i dati che saltano...

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Noi, i mercanti delle armi. L’ Italia non riesce a smettere di fabbricarle

Redazione - Fonte © Faro di Roma 17 maggio 2020 “Chi si lamenta del presunto riscatto pagato per liberare Silvia Romano come di un aiuto alle azioni terroristiche – scrive Mattia Rigodanza su the Submarine – dovrebbe guardare i dati sull’export di armi italiane”. Infatti mente non sappiamo ancora con certezza se un riscatto sia stato pagato o meno, quello che sappiamo per certo, però, è che l’Italia non ha bisogno di pagare riscatti per far arrivare armi ai gruppi terroristi di mezzo mondo. Per capirlo, basta analizzare chi sono i principali destinatari delle esportazioni di armi — business in...

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Armi, gli affari d’oro italiani (e il primo cliente è l’Egitto)

Luca Liverani – Fonte: © Avvenire 16 maggio 2020 Il quadro inquietante dell'export bellico nostrano (oltre 5 miliardi di euro) nella Relazione governativa trasmessa nei giorni scorsi al Parlamento. Critiche da Rete per il disarmo e Rete della Pace Armi italiane all’Egitto. Nonostante le nebbie sull’omicidio di Giulio Regeni. Nonostante la guerra in corso nella vicina Libia. Nel 2019 l’Italia ha autorizzato la produzione e vendita di oltre 5 miliardi di armi a Paesi in gran parte estranei alla Nato e all’Unione europea. E il cliente migliore è stato proprio il Paese guidato dal presidente Abdel Fattah Al Sisi, il cui...

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Non c’è bisogno di pagare riscatti: le armi esportate dall’Italia finiscono già in mano ai terroristi

Mattia Rigodanza - Fonte © The Submarine 16 maggio 2020 Chi si lamenta del presunto riscatto pagato per liberare Silvia Romano dovrebbe guardare i dati sull’export di armi italiane alle dittature di mezzo mondo, dall’Arabia Saudita all’Egitto di al-Sisi A proposito del rapimento di Silvia Romano, al di là delle polemiche sterili sulla sua conversione all’Islam — che è stata al centro del più ignorante dei dibattiti pubblici nell’ultima settimana — in molti hanno nascosto la propria islamofobia dietro al fatto che, con il presunto riscatto pagato ai rapitori, l’Italia abbia di fatto finanziato un’organizzazione jihadista. Da ultima, per esempio, la candidata...

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Export armi italiane: nel 2019 autorizzati 5,17 miliardi, Egitto primo acquirente

Comunicato Stampa - Fonte: ©Rete Italiana per il Disarmo - Rete della Pace 15 maggio 2020 Due sistemi militari su tre sono destinati a Paesi non UE e non NATO. Oltre agli 872 milioni per governo di al-Sisi, Armi per oltre 446 milioni anche al regime autoritario del Turkmenistan, mentre le consegne definitive fatturate si attestano sui 2,9 miliardi. “Riteniamo gravissimo e offensivo che sia stata autorizzata la vendita di un così ampio arsenale di sistemi militari all'Egitto sia a fronte delle pesanti violazioni dei diritti umani da parte del governo di Al Sisi sia per la sua riluttanza a...

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Di pane e non di fucili abbiamo bisogno

  lunedì 27 aprile 2020 ore 21 diretta streaming Facebook sui canali ACLI brescianeRelatori: Relatori: don Fabio Corazzina Percorri la pace Carlo Cefaloni il redattore di Città Nuova Francesco Vignarca coordinatore rete disarmo In collaborazione con: Coop - cattolico Democratica di cultura Commissione diocesana giustizia e pace Movimento non violento Movimento dei focolari Opal Paxchristi Corri per la Pace   Le spese militari ci costano un mondo campagna globale sulle spese militari

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Armi: la crisi questa sconosciuta

Giorgio Beretta - Fonte: ©Atlante delle guerre 23 aprile 2020 Un settore industriale italiano guarda con ottimismo al futuro. E’ quello della produzione di armamenti grazie a  una manna che si chiama Stati Uniti In un momento in cui, nelle celebrazioni per il 25 aprile e nel percorso verso la Marcia Perugia-Assisi, molte componenti della società civile italiana – a cominciare da Rete Disarmo* – richiamano l’appello a riconvertire la spesa militare in spesa pubblica per la salute e l’occupazione, dopo l’articolo di Carlo Tombola sul comparto industriale armiero italiano pubblichiamo questo estratto da un lungo contributo di Giorgio Beretta –...

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Nonostante l’emergenza Coronavirus l’Europa spende 160 milioni di euro in armamenti

Carmine Gazzanni - Fonte: ©Notizie 22 aprile 2020  L’emergenza Coronavirus ha messo in crisi interi settori economici a causa del lockdown. Ma ce n’è uno che, a quanto pare, tanto in Italia quanto in Europa, gode di un trattamento privilegiato: quello dell’industria militare. Mentre la discussione nelle sedi istituzionali europee a distanza di mesi ancora non è arrivata ad un punto condiviso su come aiutare i Paesi più colpiti dalla pandemia (Italia su tutti), pochi giorni fa, il 15 aprile, la Commissione europea ha pubblicato ben 24 bandi di gara per uno stanziamento complessivo di circa 160 milioni di euro...

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L’Italia arma e si arma. Intervista a Giorgio Beretta

Orsola Casagrande - Fonte:  © 17° Rapporto sui diritti globali – “Cambiare il sistema” 21 aprile 2020 L’Italia vieta di esportare armamenti ai Paesi in stato di conflitto armato, i cui governi sono responsabili di gravi violazioni delle convenzioni internazionali in materia di diritti umani, a Paesi che alimentano il terrorismo internazionale o che non offrono garanzie sufficienti riguardo alla destinazione finale. Ma se si guarda ai Paesi effettivamente destinatari di armamenti italiani, dice Giorgio Beretta, si trovano il Qatar, Pakistan, Turchia, Emirati Arabi Uniti e l’Egitto. Tutti Paesi noti per le reiterate e gravi violazioni dei diritti umani. Redazione Diritti Globali: Partiamo...

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Clausura? Le fabbriche d’armi non hanno mai smesso di sparare

Paolo Tessadri - Fonte: © Giornale Trentino 20 aprile 2020 Quasi tutte le aziende avevano chiuso la produzione, ma non le aziende che producono armi, considerate essenziali dal governo. Anche la produzione degli F-35 è proseguita a Cameri nel Novarese ....Fincantieri, invece, ha sostanzialmente chiuso. La Beretta ha chiuso quasi tutto tranne il magazzino e le spedizioni. Quindi prosegue l’export della Beretta. Le altre aziende produttrici di armi comuni (fucili da caccia) hanno perlopiù chiuso e riaperto da pochi giorni alcuni settori. Hanno proseguito le attività le aziende che fabbricano armi militari, come la Victrix in Val Seriana, nel Bergamasco....

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