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Armi italiane alla polizia messicana «Stop all’export, garantire i diritti»

Lucia Capuzzi - Fonte: ©Avvenire 03 gennaio 2021 Iguala, 26 settembre 2014. Un gruppo di ragazzi della scuola agraria di Ayotzinapa si reca nella cittadina del Guerrero da dove in- tende partire alla volta della capitale per il 46esimo anniversario del mas- sacro di Tlatelolco. Gli agenti municipali li attaccano. Non è chiaro che cosa sia davvero accaduto quella not- te: 43 giovani scompaiono nel nulla. Tra i pochi dati certi c’è il fatto che la polizia di Iguala ritenuta da tutte le inchieste complice nella sparizione aveva in dotazione fucili d’assalto di produzione europea: 73 dell’italiana Beretta e 37...

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L’armiero non perde un colpo: tengono i ricavi, alta la solidità

Claudio Teodori - Fonte: © Giornale di Brescia 19 novembre 2020 Il settore degli armamenti è di particolare rilievo non solo a livello economico ma anche politico e sociale. Per la sua rilevanza, il Governo predispone annualmente un’ampia relazione in merito alle operazioni autorizzate di export e import. Nel 2019 si rileva un ulteriore calo (1,4%) delle esportazioni autorizzate di materiale di armamento, assai inferiore a quello dello scorso anno ma che conferma la progressiva tendenza negativa nel tempo. Le esportazioni, che riguardano 84 Paesi, sono prevalentemente composte dai materiali (91% del totale contro il 94% dello scorso anno) e,...

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Non c’è bisogno di pagare riscatti: le armi esportate dall’Italia finiscono già in mano ai terroristi

Mattia Rigodanza - Fonte © The Submarine 16 maggio 2020 Chi si lamenta del presunto riscatto pagato per liberare Silvia Romano dovrebbe guardare i dati sull’export di armi italiane alle dittature di mezzo mondo, dall’Arabia Saudita all’Egitto di al-Sisi A proposito del rapimento di Silvia Romano, al di là delle polemiche sterili sulla sua conversione all’Islam — che è stata al centro del più ignorante dei dibattiti pubblici nell’ultima settimana — in molti hanno nascosto la propria islamofobia dietro al fatto che, con il presunto riscatto pagato ai rapitori, l’Italia abbia di fatto finanziato un’organizzazione jihadista. Da ultima, per esempio, la candidata...

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Armi: la crisi questa sconosciuta

Giorgio Beretta - Fonte: ©Atlante delle guerre 23 aprile 2020 Un settore industriale italiano guarda con ottimismo al futuro. E’ quello della produzione di armamenti grazie a  una manna che si chiama Stati Uniti In un momento in cui, nelle celebrazioni per il 25 aprile e nel percorso verso la Marcia Perugia-Assisi, molte componenti della società civile italiana – a cominciare da Rete Disarmo* – richiamano l’appello a riconvertire la spesa militare in spesa pubblica per la salute e l’occupazione, dopo l’articolo di Carlo Tombola sul comparto industriale armiero italiano pubblichiamo questo estratto da un lungo contributo di Giorgio Beretta –...

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L’Italia arma e si arma. Intervista a Giorgio Beretta

Orsola Casagrande - Fonte:  © 17° Rapporto sui diritti globali – “Cambiare il sistema” 21 aprile 2020 L’Italia vieta di esportare armamenti ai Paesi in stato di conflitto armato, i cui governi sono responsabili di gravi violazioni delle convenzioni internazionali in materia di diritti umani, a Paesi che alimentano il terrorismo internazionale o che non offrono garanzie sufficienti riguardo alla destinazione finale. Ma se si guarda ai Paesi effettivamente destinatari di armamenti italiani, dice Giorgio Beretta, si trovano il Qatar, Pakistan, Turchia, Emirati Arabi Uniti e l’Egitto. Tutti Paesi noti per le reiterate e gravi violazioni dei diritti umani. Redazione Diritti Globali: Partiamo...

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Italia. Il peso delle armi leggere

Carlo Tombola - Fonte: © Atlante Guerre 20 aprile 2020 L’industria armiera nazionale  ha immesso sul mercato civile circa 10 milioni di  nuovi pezzi  negli ultimi quindici anni. L'intervento di Carlo Tombola, coordinatore scientifico di Opal, illustra l'ultima ricerca su un settore che presenta troppe ombre. Quello delle armi leggere, e della sua produzione dual use, sportivo-venatoria e militare, è forse il più opaco dei settori produttivi del comparto difesa. Le aziende sottostimano di proposito la loro produzione militare, favorite da una legislazione che classifica la stessa arma – una pistola semiautomatica, un fucile a pompa o di precisione –...

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Produttori italiani di armi: il dopo-coronavirus fa “ben sperare”

Giorgio Beretta – Fonte: © Unimondo 19 aprile 2020 C’è un settore che guarda con ottimismo al futuro. E’ quello della produzione di “armi comuni”: revolver, pistole, carabine, fucili da caccia, ma anche snipers per tiratori scelti, fucili a pompa per corpi di sicurezza e fucili semiautomatici, i più usati nelle stragi in USA. Lo ha fatto capire chiaramente il direttore generale della Fabbrica d’Armi Pietro Beretta, Carlo Ferlito. «Ero molto più preoccupato quando abbiamo chiuso perché avevo paura di essere molto asincrono nei confronti dell’estero» – ha detto Ferlito in riferimento all’epidemia da coronavirus nella video intervista rilasciata alla rivista “Armi e tiro”. Ma – ha aggiunto...

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Patrick Zaky, gli affari con l’Egitto possono diventare un’arma per l’Italia

Andrea Lanzetta - Fonte: © TPI 13 febbraio 2020  L’Italia resta uno dei primi partner commerciali dell’Egitto, il cui ruolo nello scacchiere energetico mediterraneo sembra insostituibile, ma gli affari non devono necessariamente rappresentare un ostacolo alla difesa dei diritti umani, anzi Oltre all’energia infatti, anche il mercato della difesa egiziano attrae numerose aziende internazionali del settore, visto che il Cairo ha stanziato in media il 16,5 per cento del proprio bilancio in spese militari. Secondo la Presidenza del Consiglio dei ministri, nel 2018 l’Egitto, con il suo regime repressivo e militarista, era il decimo Paese al mondo per importazioni di...

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La denuncia. In Italia le armi “legali” uccidono più della mafia

Fulvio Fulvi - Fonte: © Avvenire 11 febbraio 2020   Il confronto con il numero di omicidi di tipo mafioso (cioè 19 nel 2018, dati Istat), e per furti e rapine (12 nello stesso periodo) mette in evidenza come oggi nel nostro Paese le armi nelle mani dei legali detentori uccidono più della mafia e dei rapinatori. E a farne le spese sono soprattutto le donne. Ma c'è chi sostiene, come ha fatto di recente il leader della Lega, Matteo Salvini, che "le armi ad uso sportivo e per le persone perbene non devono far paura". Una frase che lascia perplessi....

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Navi da guerra italiane all’Egitto: “Il Governo dimentica Regeni (e le divergenze sulla Libia)”

Redazione - Fonte: ©Today 07 febbraio 2020 Pecunia non olet. Nel 2018 è decuplicato a oltre 69 milioni di euro l’export militare italiano verso l'Egitto, paese violatore seriale di diritti umani e con cui l'Italia vede aperto da 4 anni il contenzioso sull'assassinio a Il Cairo di Giulio Regeni ..E nel 2019 sarebbero state spedite al Cairo “armi leggere” per oltre 1,5 milioni di euro spiega al Manifesto Giorgio Beretta, analista dell’Osservatorio sulle armi leggere Opal. Ora le due navi da guerra che incrementerebbero gli "affari" con 1,5 miliardi di euro.E a finanziare il tutto sarebbero prestiti accordati da banche europee e agenzie...

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