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Produttori italiani di armi: il dopo-coronavirus fa “ben sperare”

Giorgio Beretta – Fonte: © Unimondo 19 aprile 2020 C’è un settore che guarda con ottimismo al futuro. E’ quello della produzione di “armi comuni”: revolver, pistole, carabine, fucili da caccia, ma anche snipers per tiratori scelti, fucili a pompa per corpi di sicurezza e fucili semiautomatici, i più usati nelle stragi in USA. Lo ha fatto capire chiaramente il direttore generale della Fabbrica d’Armi Pietro Beretta, Carlo Ferlito. «Ero molto più preoccupato quando abbiamo chiuso perché avevo paura di essere molto asincrono nei confronti dell’estero» – ha detto Ferlito in riferimento all’epidemia da coronavirus nella video intervista rilasciata alla rivista “Armi e tiro”. Ma – ha aggiunto...

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Assistenza sanitaria, non sistema di guerra: le spese militari ci costano un mondo!

Giornate Globali di Azione sulle spese Militari 2020 (10 aprile - 9 maggio) Fonte: Rete Italiana per il Disarmo - Campagna GCOMS   La crisi pandemica COVID-19 ha mostrato al mondo quali dovrebbero essere le priorità dell'umanità. Questo grave attacco alla sicurezza delle persone in tutto il mondo rende vergognose le spese militari globali e dimostra che sono uno spreco oltraggioso e una perdita di opportunità. Ciò di cui il mondo ha bisogno ora è di concentrare tutti i mezzi a disposizione sulle minacce fondamentali alla sicurezza: condizioni di vita sane per tutti, che derivano necessariamente da società più giuste,...

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L’idolo della bomba atomica non ci salva dalla pandemia

In diretta sulla pagina Facebook “Economia Disarmata" Venerdì 24 aprile 2020 dalle ore 19:00 Alla vigilia della Liberazione, in collegamento con Brescia, terra dei “ribelli per amore”, nell’ora più buia della lotta contro il contagio del virus, è urgente ripudiare il falso dogma dell’incubo nucleare, affrontando il fatto che, a due passi da Ghedi, sede di una base militare, ospitiamo le bombe atomiche B-61. Ne parliamo, in collegamento video live su facebook, con: - don Fabio Corazzina, parroco del quartiere Fiumicello Brescia; - Mauro Scaroni, pax Christi Brescia; - Lisa Clark, campagna mondiale per l’abolizione delle armi nucleari Nobel per la...

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F35 strategici mentre negli ospedali si muore

Irene Panighetti - Fonte: © BresciaOggi 7 aprile 2020 Le reti per il disarmo e la pace critiche nei confronti delle aziende armiere italiane che continuano a produrre perché autorizzate Da Brescia, provincia di grande produzione armiera, tornano a sollevarsi le voci della contestazione. Riflessioni avanzate da molte realtà bresciane, dai gruppi del pacifismo cattolico a quelli della sinistra radicale, senza dimenticare i sindaci di diversi Comuni e singole persone. (...) Giorgio Beretta, dell’Osservatorio permanente sulle armi leggere che ha sede a Brescia, aggiunge: «Stupisce e rammarica che il governo non abbia invitato le aziende a partecipazione statale del gruppo Leonardo...

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Armiamoci e sparite. In Italia 400 mila “tiratori fantasma” ignoti alle strutture sportive

Francesco Cofano e Maria Pia Petraroli – Fonte: © Il Ducato, 11 aprile 2020 Italiani, popolo di santi, poeti e navigatori. E, negli ultimi anni, anche di tiratori sportivi. Almeno stando al numero di licenze di porto di fucile per il tiro a volo registrate dal ministero dell’Interno. Ma dalla carta alla reale frequenza di campi da tiro e poligoni, come vedremo, il passo è lungo. Che il porto d’armi sportivo fosse per molti un escamotage per legittimare il possesso di un’arma, da tenere in casa a scopo di  difesa, è da tempo la convinzione di osservatori ed esperti. Anche perché...

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Rapporto di OPAL sui dati del Banco Nazionale di Prova

Cala per sesto anno consecutivo la produzione italiana di “armi comuni” che nel 2019 ha segnato il dato più basso degli ultimi 15 anni: dopo il record di oltre 1 milione di armi prodotte nel 2013 è diminuita a poco più di 703mila del 2019 con un decremento complessivo del 31,5%, una riduzione quindi di quasi un terzo. E’ quanto emerge dall’ampio studio curato da Carlo Tombola, coordinatore scientifico dell’Osservatorio permanente sulle armi leggere e le politiche di sicurezza e difesa (OPAL) di Brescia dal titolo “I dati del Banco Nazionale di Prova di Brescia nel contesto dell’informazione sulla produzione...

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Emergenza coronavirus: perché il governo tiene aperte le aziende statali di armamenti (e non chiede di riconvertire)?

Agata Iacono - Fonte: © Lantidiplomatico 04 aprile 2020 "Stupisce e rammarica - commenta Giorgio Beretta, dell'Osservatorio Opal Brescia, che il Governo non abbia invitato le aziende a partecipazione statale del gruppo Leonardo e Fincantieri a convertire immediatamente almeno una parte della propria attività per produrre quegli apparecchi medici di cui c'è urgente bisogno e che la ProtezioneCivile sta cercando per mezzo mondo". Nell'intervista rilasciata a Radio Anch'io, Giorgio Beretta, (analista dell'osservatorio permanente armi leggere e politiche sicurezza e difesa), approfondisce l'appello alla riconversione delle produzioni di armi. "È un punto molto importante soprattutto in questo periodo nel quale vengono a...

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