La Camera dei Deputati si è pronunciata. Rigettando le mozioni presentate da Marcon, Duranti e altri (Sinistra italiana e Articolo 1-Mdp) e da Corda e altri (M5S) – e accogliendo invece le mozioni rese note solo all’ultimo minuto da Lia Quartapelle Procopio (Pd), Valentina Vezzali (Sc, Ala, Maie) e Bruno Archi (Fi) – le forze di maggioranza (ma non solo) hanno sostanzialmente affermato che, in mancanza di un embargo internazionale, l’Italia può continuare a fornire bombe e altro materiale bellico alla coalizione militare guidata dall’Arabia Saudita che da oltre 900 giorni sta bombardando – senza alcuna mandato internazionale – lo Yemen, causando più della metà degli oltre 10 mila morti tra i civili e contribuendo alla catastrofe umanitaria che sta devastando il paese.
L’unico impegno al riguardo è di «adeguarsi immediatamente», ma solo «a prescrizioni o divieti che fossero adottati nell’ambito delle Nazioni Unite o dell’Unione europea». Un impegno che è la fotocopia della posizione espressa, a nome del Governo, dal sottosegretario Vincenzo Amendola nel suo intervento durante il dibattito parlamentare. Impegno di scarso valore, se non puramente retorico, considerato che – ce lo auguriamo – nessuno nel governo e tra i partiti di maggioranza sta proponendo che l’Italia possa fare a meno di attenersi alle prescrizioni e agli embarghi internazionali di armi…leggi tutto l’articolo