Giorgio Beretta – Fonte: Unimondo
25 gennaio 2021
E’ possibile bloccare le forniture di sistemi militari all’Egitto. Non solo dell’Italia ma di tutti i paesi dell’Unione europea. E’ il punto centrale di una lettera che la Rete Italiana Pace e Disarmo ha inviato nei giorni scorsi al ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, in occasione del quinto anno dal rapimento in Egitto di Giulio Regeni e del Consiglio dei ministri degli Affari esteri dell’Unione europea di oggi, lunedì 25 gennaio. “Rifiutando di concedere l’autorizzazione all’esportazione di sistemi militari all’Egitto, l’Italia ha la possibilità di bloccare simili forniture da parte di tutta l’Unione Europea” – riporta la nota diffusa oggi dalla Rete Pace e Disarmo.
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L’esposto della famiglia Regeni
Nei giorni scorsi la famiglia Regeni ha presentato un esposto in Procura “contro il governo italiano per violazione della legge n. 185 del 1990”. La legge, avevano spiegato i genitori di Giulio Regeni, “vieta l’esportazione di armamenti verso i Paesi i cui governi sono responsabili di gravi violazioni delle convenzioni internazionali in materia di diritti umani, accertate dai competenti organi delle Nazioni Unite, dell’Ue o del Consiglio d’Europa”. La motivazione è chiara: finché l’Italia continuerà ad esportare armamenti all’Egitto non avremo mai verità e giustizia per Giulio Regeni. E nemmeno per le migliaia di oppositori politici e attivisti per i diritti umani come Patrick Zaki. Per Rete Italiana Pace e Disarmo la possibilità c’è e permette di bloccare le forniture militari all’Egitto di tutta l’Unione europea. Manca solo la volontà politica del governo. Che oramai non può più accampare scuse…