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Small arms: Italia seconda nell’export di armi leggere, ma poco trasparente

[caption id="attachment_224" align="alignleft" width="200"] Un fucile d'assalto - Foto da 'Small Arms Survey'[/caption] Il commercio mondiale legale di "armi piccole e leggere" (small arms and light weapons) è aumentato del 28% tra il 2000 ed il 2006 con un incremento pari a 653 milioni di dollari che portano il valore complessivo a 2,97 miliardi di dollari: lo si apprende dal Rapporto annuale 'Small Arms Survey 2009' presentato nei giorni scorsi a Ginevra di cui Unimondo analizza in anteprima in Italia i dati salienti. I dati analizzati dal centro indipendente di ricerca del Graduate Institute of International Studies di Ginevra si basano sul 'UN Commodity Trade Statistics Database (UN...

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L’Italia continua ad esportare armi leggere in assoluta mancanza di trasparenza

Dopo l’uscita del rapporto annuale di Small Arms Survey la Rete Italiana per il Disarmo chiede maggiore rigore nelle destinazioni di armi italiane. L’uscita del Rapporto 2009 di Small Arms Survey, uno stimato e serio centro di ricerca indipendente con sede a Ginevra, conferma il ruolo dell’Italia come secondo produttore mondiale di armi leggere con 434 milioni di dollari di esportazioni (dati 2006), preceduta soltanto dagli Stati Uniti. Gran parte di questo exploit si deve, come OPAL indica da tempo, al distretto armiero bresciano guidato dalla Beretta di Gardone V.T., la cui eccellenza produttiva è internazionalmente conosciuta. Proprio il successo...

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131 Cacciabombardieri? NO!

Alessandro Marescotti - Fonte: © PeaceLink 26 maggio 2009 E' partita da pochi giorni la campagna di pressione lanciata da Sbilanciamoci! e da Rete Italiana per il Disarmo affinché il Governo italiano rinunci all'acquisto dei cacciabombardieri JSF-F35 e usi in maniera migliore per la popolazione gli oltre 15 miliardi di spesa previsti. In questi giorni il Governo italiano dopo aver chiesto ed ottenuto un parere al Parlamento in poco tempo e senza praticamente dibattito sta procedendo alla continuazione della produzione di 131 cacciabombardieri Joint Strike Fighters che impegneranno il nostro paese fino al 2026. Tutti questi soldi potrebbero essere utilizzati per...

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“Gnàri armati?”

  "Vogliamo portare alla riflessione delle forze politiche e dei cittadini bresciani, in particolare di genitori e studenti delle scuole superiori della città, due notizie provenienti da due diverse fonti e da due diverse situazioni. Una risale al novembre del 2006, quando le forze di sicurezza irachene bloccarono un convoglio di sei asini pesantemente caricati nei pressi del confine tra Iraq e Iran. Sulle loro some 53 mine anti-carro, per la maggior parte mine Valsella VS 2.2 vendute all'Iran tra 1982 e 1991. E' molto probabile che le mine, perfettamente funzionanti, fossero destinate alle milizie sciite irachene, e che decine...

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In primo piano il nuovo Annuario

Una grande industria bellica. Fino all’ultimo conflitto mondiale, gli Stati Uniti non avevano industria degli armamenti. I fabbricanti di aratri potevano anche, se richiesti con un certo anticipo, costruire spade. Ma ora non possiamo più rischiare improvvisazioni congiunturali nella nostra difesa nazionale; siamo stati costretti a creare un’industria bellica permanente di vaste proporzioni. In aggiunta a ciò, tre milioni e mezzo di uomini e donne sono direttamente impegnati nel settore difesa.Noi spendiamo annualmente solo per la nostra difesa più di quanto tutte le grandi aziende statunitensi realizzino in utili netti. La combinazione di un immenso apparato militare con una grande industria...

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“Armi un’occasione da perdere” – Annuario 2009

  Qui il .pdf dell'intero volume In media, sul prelievo fiscale di una famiglia italiana di 4 persone, circa 1300 euro l'anno sono destinati a spese militari e quindi ad alimentare il grande e complesso mercato delle armi nel quale il nostro Paese è tra i primi dieci al mondo. Nel 2007 ha esportato ufficialmente in 71 paesi, ma naturalmente questi dati non tengono conto di tutto il volume di merci e affari, spesso legati al contrabbando, che rende i numeri ancora più grandi ed espressivi. Quello che si sa è che le armi leggere sono diventate il grande combustibile...

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Presentazione II Annuario: “Armi un’occasione da perdere”

"Armi un'occasione da perdere" Presentazione II Annuario OPAL 07 aprile 2009 Sabato 18 aprile ore 09:30 Auditorium Capretti, via Piamarta 6 - Brescia Ore 9:30 Saluto del Presidente Piergiulio Biatta Intervengono * Carlo Tombola (Coord. scientifico di Opal) * Fabio Corazzina (Pax Christi) * Francesco Vignarca (Giornalista di Altreconomia e coordinatore Rete Disarmo) Ore 11:00 Dibattito coordinato dal giornalista Thomas Bendinelli Ore 12:00 Aperitivo con i prodotti di Libera Per un‘associazione come OPAL, l‘uscita di un annuario rappresenta uno sforzo notevolissimo e anche non semplice nella scelta dei contenuti, nel reperimento dei collaboratori e nella loro motivazione, nel lavoro redazionale...

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Italia: record dell’export di armi, sparito l’elenco delle “banche armate”

Giorgio Beretta - Fonte: ©Unimondo 31 marzo 2009 C'è un "made in Italy" che si spalanca brecce nei mercati internazionali: quello delle armi. Una vera "potenza di fuoco". E' infatti, un duplice nuovo record e - in una certa parte - per decisione bypartisan visto che fino ad aprile le autorizzazioni sono state rilasciate dal precedente Governo. Dal Rapporto del Presidente del Consiglio sulle esportazioni di armamenti italiani - che è online da oggi e che Unimondo analizza in anteprima - le autorizzazioni all'esportazione di armamenti italiani nel 2008 hanno superato i 3 miliardi di euro con un incremento che sfiora il 29% rispetto al 2007 mentre le consegne effettuate raggiungono gli 1,8...

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No dal Molin: appelli a Coop e lavoratori per fermare i lavori

Giorgio Beretta - Fonte: © Unimondo 14 novembre 2008 Il Presidio permanente contro la costruzione della Base Usa al Dal Molin ha aperto una raccolta di firme per chiedere alla Coop di "prendere posizione rispetto alla presenza all'interno della Lega delle cooperative di C.C.C. e C.M.C. attuali vincitrici dell'appalto per la costruzione della nuova base militare Usa a Vicenza, presso l'aeroporto Dal Molin". "Chiediamo che venga smascherato il fine puramente lucrativo che CMC e CCC hanno dimostrato di perseguire" - afferma la nota. Lo scorso marzo sono stati resi noti infatti i nomi delle ditte che hanno vinto l'appalto per costruire la nuova base...

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