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Mani armate, mani legate

Marco Magnano - Fonte: ©Riforma 19 febbraio 2020 La vendita di armi e mezzi militari dall’Italia all’Egitto non conosce crisi. Su questo piano così redditizio si sacrificano i principi democratici e umanitari. L’analisi di Giorgio Beretta (Opal) L’arresto di Patrick George Zaki, lo studente egiziano che stava svolgendo un master all'università di Bologna prima di essere recluso in Egitto con l’accusa di attacco contro lo Stato, sta diventando un caso internazionale. A differenza della vicenda, certamente più famosa, di Giulio Regeni, scomparso nel nulla il 25 gennaio 2016 e ricomparso, senza vita, il 3 febbraio dello stesso anno, in questo...

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Gli affari tra Egitto ed Italia: intervista a Giorgio Beretta

Redazione - Fonte: ©Radio Cusano TV Italia 18 febbraio 2020 Dopo il caso Regeni scoppia il caso di Zaky, il ricercatore dell'Università di Bologna arrestato in Egitto. L'Italia ha avuto una reazione soft nei confronti del Paese africano. come mai? A Res Publica Matteo Torrioli ha provato a dare una risposta intervistando Giorgio Beretta, analista dell'OPAL [embed]https://youtu.be/E6_aFnow0AU[/embed]

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Genova, i portuali contro la “nave della morte” saudita: “Fateci vedere cosa trasporta”

Redazione - Fonte: © Le Iene - Mediaset 17 febbraio 2020 Proprio di questo noi di Iene.it abbiamo parlato con Carlo Tombola, presidente di Weapon Watch, osservatorio sulle armi nei porti europei e mediterranei: “L’Arabia Saudita è il più grande acquirente di armi al mondo e l’Italia è asservita al gioco diplomatico internazionale, in cui Riyad è un attore di grande importanza geopolitica in un quadro diplomatico dominato dagli Stati Uniti di Trump”. “Questo tipo di attività non è vietato”, ci ha spiegato Tombola. “L’Arabia Saudita non è mai stato dichiarato come Paese a cui imporre un embargo sulle armi,...

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A Genova la nave con armi saudite: “Va fermata, l’Italia è asservita”

Redazione - Fonte: © Le Iene - Mediaset 16 febbraio 2020 “L’Arabia Saudita è il più grande acquirente di armi al mondo e l’Italia è asservita al gioco diplomatico internazionale, in cui Ryad è un attore di grande importanza geopolitica in un quadro diplomatico dominato dagli Stati Uniti di Trump”. A parlare con Iene.it è Carlo Tombola, presidente di Weapon Watch, osservatorio sulle armi nei porti europei e mediterranei. “Questo tipo di attività non è vietato”, ci spiega Tombola. “L’Arabia Saudita non è mai stato dichiarato come Paese a cui imporre un embargo sulle armi, anche per via del suo potere...

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Genova: atteso il cargo militare dell’arabia saudita. Associazioni all’attacco del commercio di armi

Redazione - Fonte: © Radio Onda d'Urto 14 Febbraio 2020 E’ atteso per l’inizio di settimana prossima, probabilmente martedì 18 febbraio, l’arrivo del cargo Bahri Yanbu al porto di Genova, contenente armi dirette all’Arabia Saudita. Una serie di attrezzature militari destinate probabilmente al conflitto in Yemen. Come in passato i lavoratori portuali di Genova sono pronti a mobilitarsi per fermare l’arrivo della nave. Ai nostri microfoni Carlo Tombola della Rete Italiana Disarmo e Farian Sabahì docente presso l’università John Cabot di Roma... Ascolta l'intervista  

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Weapon Watch, dall’Italia la rete globale che svela i traffici di armi

Andrea Bottalico - Fonte: Sereno Regis venerdì 14 Febbraio 2020 Business militare. Il progetto nasce dalla mobilitazione dei portuali dello scorso anno contro il cargo saudita Bahri Yanbu. Uno strumento transnazionale di analisi dei movimenti e dei lavoratori per definire la geografia dei produttori di armi e i percorsi ...La costituzione di «Weapon Watch – Osservatorio sulle armi nei porti europei e del Mediterraneo» nasce dal blocco di quella nave saudita e dall’esigenza di esplorare la realtà dell’economia di guerra. All’origine del blocco vi è stata la mobilitazione che ha coinvolto diversi gruppi indipendenti in Belgio, Francia, Spagna, Italia, che...

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Weapon Watch, dall’Italia la rete globale che svela i traffici di armi

Andrea Bottalico - Fonte: © Il Manifesto 14 febbraio 2020 Business militare. Il progetto nasce dalla mobilitazione dei portuali dello scorso anno contro il cargo saudita Bahri Yanbu. Uno strumento transnazionale di analisi dei movimenti e dei lavoratori per definire la geografia dei produttori di armi e i percorsi Anche la presenza di personale di polizia durante le soste delle Bahri entro la cinta portuale testimonia i forti interessi, venuti alla luce con l’azione dello scorso maggio a Genova. Come ha sottolineato Carlo Tombola, coordinatore scientifico di Opal (Osservatorio Permanente Armi Leggere di Brescia), autore insieme a Sergio Finardi del...

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Patrick Zaky, gli affari con l’Egitto possono diventare un’arma per l’Italia

Andrea Lanzetta - Fonte: © TPI 13 febbraio 2020  L’Italia resta uno dei primi partner commerciali dell’Egitto, il cui ruolo nello scacchiere energetico mediterraneo sembra insostituibile, ma gli affari non devono necessariamente rappresentare un ostacolo alla difesa dei diritti umani, anzi Oltre all’energia infatti, anche il mercato della difesa egiziano attrae numerose aziende internazionali del settore, visto che il Cairo ha stanziato in media il 16,5 per cento del proprio bilancio in spese militari. Secondo la Presidenza del Consiglio dei ministri, nel 2018 l’Egitto, con il suo regime repressivo e militarista, era il decimo Paese al mondo per importazioni di...

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Egitto & co, tutte le armi italiane che calpestano i diritti umani

Alessandro Canella - Fonte: ©Radio Città Fujiko 11 febbraio 2020   “Il punto della questione – osserva Giorgio Beretta di Opal Brescia e Rete Italiana Disarmo, che ha tracciato un quadro ai nostri microfoni – è che le grandi commesse riguardano due aziende a controllo di Stato, Leonardo e Fincantieri. Anche quando si tratta di piccole commesse, tutto è finalizzato a tenere aperti i rapporti per contratti futuri”. All’indomani del colpo di Stato di Al Sisi, l’Unione europea aveva sospeso l’invio di armi, anche per volontà dell’ex-ministra degli Esteri Emma Bonino, ma poi l’Italia ha ripreso l’esportazione, fornendo 30mila pistole...

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