Via Venezia 112, 25123 Brescia (BS)

La seconda Fremm destinata all’Egitto pronta a salpare: continua sostegno armato ad al-Sisi

Fonte: ©Coordinamento Campagne Rete Italiana Pace e Disarmo 9 Aprile 2021 Amnesty International e Rete Pace Disarmo: “Nessun cambio di rotta sui diritti umani: si continua a sostenere il presidente al-Sisi fornendogli armamenti” La seconda fregata multimissione Fremm, facente parte dell’accordo di vendita per due navi militari perfezionato durante il 2020, sta partendo alla volta dell’Egitto. Secondo indiscrezioni raccolte delle nostre organizzazioni la nave, il cui nome è stato mutato in Bernees e con il numero di immatricolazione egiziano 1003, dovrebbe completare oggi l’imbarco degli armamenti. In programma per domani invece il momento finale della consegna alle forze armate di...

Read More

Draghi ringrazia la Turchia per ciò che fa per i profughi siriani? Ecco la verità raccontata da loro

Marina Pupella - Fonte: ©Strumenti politici 04 aprile 2021 Nella sua replica lo scorso 24 marzo sulle comunicazioni alla Camera in vista del Consiglio europeo, il premier Mario Draghi, affrontando i temi di politica estera, ha parlato delle ragioni che muovono il paese a stabilire rapporti di collaborazione con la Turchia. Il presidente del Consiglio ha sottolineato che «il nostro indirizzo è quello di incoraggiare i segni di apertura (di Ankara, ndr) nei confronti di Grecia e Cipro», esprimendo poi «grande apprezzamento alla Turchia per ciò che fa con i rifugiati siriani che hanno una dimensione enorme in quel paese»,...

Read More

Tutti uniti in Parlamento per un Recovery Plan armato

Giorgio Beretta, Francesco Vignarca - Fonte: © Il Manifesto 03 aprile 2021 In piena pandemia la coalizione del governo Draghi - Pd, M5S, Lega e FI con apprezzamento di Fd’I - plaude perché i fondi del Pnrr rilancino l’industria militare. Per l’ex ministra, e ora Presidente della Commissione Difesa del Senato, Roberta Pinotti il settore militare «soprattutto dal punto di vista industriale» è di grande importanza per le prospettive di ripresa del Paese... L’ITALIA ESPORTA annualmente sistemi militari e di sicurezza per 5 miliardi di euro all’anno, ma i dati Istat evidenziano che importiamo apparecchiature mediche per 7 miliardi e...

Read More

Quelle cartucce fatte in Italia sparate dai poliziotti di Myanmar

Antonio Maria Mira - Fonte: © Avvenire venerdì 2 aprile 2021 Beretta dell’Opal: i bossoli trovati sono del 2014, l’anno in cui la fabbrica livornese vendette legalmente munizioni in Turchia, non si esclude quindi un’ulteriore cessione dei turchi La scoperta che munizioni italiane sono state sparate in Myanmar contro i manifestanti e addirittura contro un’ambulanza, fa emergere ancora una volta le falle nella nostra legislazione. In particolare per le cosiddette «armi leggere», come pistole, armi sportive e da caccia. Infatti quelle che compaiono in molte foto provenienti dal Paese asiatico sono cartucce (non pallottole) calibro 12, che riportano chiaramente la scritta...

Read More

Proiettili italiani sui civili in Myanmar nonostante l’embargo di armi

Lara Tomasetta - Fonte: © TPI.it 2 Aprile 2021 Un foro in un’ambulanza che trasportava feriti a Yangon, in Myanmar, e un bossolo calibro 12 che riporta chiaramente la scritta “Cheddite”, il nome di un’azienda italiana che produce inneschi, polveri e altro materiale di munizionamento. È ciò che resta di uno dei numerosi scontri che da settimane infiammano il Paese, dopo le proteste scoppiate per il colpo di stato militare del primo febbraio, che ha rovesciato il governo di Aung San Suu Kyi. Dall’inizio delle proteste, la violenza della repressione è cresciuta in modo esponenziale: sono 543 i morti per...

Read More

Myanmar, bossoli italiani usati nella repressione contro i civili

Alice Facchini - Fonte: Redattore sociale 01 aprile 2021 Anche se dal 1991 in Europa è in vigore un embargo degli armamenti verso il paese, alcune munizioni italiane dell’azienda Cheddite sono state rinvenute in Myanmar, utilizzate per reprimere le manifestazioni contro il golpe militare. Vignarca (Rete Italiana Pace e Disarmo): “Abbiamo mandato una lettera per chiedere chiarimenti, ma nessuno ci ha risposto” Un bossolo calibro 12, che riporta chiaramente la scritta “Cheddite”, il nome dell’azienda italiana che produce inneschi, polveri e altro materiale bellico. Sarebbe stato ritrovato a Yangon, in Myanmar, dopo che la polizia locale lo aveva sparato contro un'ambulanza che...

Read More

Con il governo Renzi incassi record per le industrie delle armi italiane

Youssef Hassan Holdago - Fonte: © Domani 31 marzo 2021 L’esecutivo guidato dall’ex sindaco di Firenze è stato caratterizzata da viaggi in Africa e rilascio di importanti accordi militari. Nel 2016 record di affari per 14,6 miliardi di euro. Dalle armi leggere inviate al Cairo, anche dopo l’omicidio Regeni, alla commessa di bombe agli «amici» sauditi in guerra nello Yemen. Nel 2013 (governi Monti-Letta) l’Italia ha autorizzato esportazioni all’industria militare per un valore di 2,1 miliardi di euro. Ma già nel 2014 (con Renzi al governo dal 22 febbraio) salivano a 2,6 miliardi, per poi raggiungere i 7,9 nel 2015 e un netto incremento nell’ultimo anno...

Read More

Bossoli italiani in Myanmar: la società civile chiede chiarimenti alla Cheddite srl

Coordinamento Campagne Rete Italiana Pace e Disarmo 31 Marzo 2021 Le organizzazioni della società civile italiana chiedono chiarimenti all’azienda Cheddite sulla vendita di munizioni utilizzate dai militari in Myanmar per reprimere brutalmente le manifestazioni contro il golpe militare. Amnesty International Italia, Atlante delle guerre e dei conflitti del Mondo, Osservatorio permanente sulle armi leggere e le politiche di sicurezza e difesa (OPAL), ITALIA-BIRMANIA.INSIEME e Rete Italiana Pace e Disarmo, hanno scritto all’azienda Cheddite Italy S.r.l., con sede a Livorno, per chiedere chiarimenti in merito al ritrovamento a Yangon, in Myanmar, di un bossolo di una cartuccia sparata dalla polizia locale...

Read More

Gran record di bombe dove arriva il bomba

Tommaso Rodano, Gianni Rosini - Fonte: © il Fatto Quotidiano 31 marzo 2021 Corsi e ricorsi. I frequenti viaggi del senatore tra Africa e Paesi del Golfo dove è schizzato il commercio di armamenti sotto il suo governo: da 2,1 nel 2013 a 14,6 miliardi nel 2016. Matteo Renzi viaggia come se non avesse mai lasciato Palazzo Chigi. La sua carriera da conferenziere attinge al network di rapporti coltivati negli anni da premier. Le aree visitate nell’ultimo periodo, Africa e Golfo Persico, sono le stesse in cui il suo governo ha costruito un record storico in uno specifico settore: l’export...

Read More