19 maggio 2020
“Se ci concentriamo sulle nuove autorizzazioni (cioè su quello che dal 2019 in poi è possibile produrre e poi esportare) troviamo l’Arabia Saudita all’undicesimo posto con ben 105,4 milioni di euro e gli Emirati Arabi Uniti al dodicesimo posto con 89,9 milioni” commenta Giorgio Beretta di OPAL Brescia “Se nel secondo caso si tratta di un dimezzamento rispetto al record del 2018, per l’Arabia Saudita c’è invece una rilevante risalita dopo due anni di bassi volumi di licenze”. Complessivamente si tratta quindi di quasi 200 milioni di nuove autorizzazioni che almeno dal luglio 2019 non dovrebbero poter riguardare le due categorie già citate di armi. “Visti però i grandi volumi in gioco, in un certo senso inaspettati, chiediamo ora al Governo di chiarire quando tali licenze sono state rilasciate e e per che tipologia di sistemi d’arma. E chiediamo lo stesso anche a riguardo delle forniture reali effettuate nel 2019”, conclude Francesco Vignarca.
Nel 2019 sono partiti armamenti e munizionamento militare per oltre 96 milioni di euro verso l’Arabia Saudita per oltre 91 milioni di euro verso gli Emirati Arabi Uniti. Alla volta di questi ultimi sono anche stati spediti 25 milioni di euro per “riesportazioni” e 34 milioni di euro per “temporanea esportazione”. Altri due Paesi componenti la coalizione a guida saudita attiva militarmente in Yemen hanno invece ricevuto armamenti per circa 95 milioni di euro (il Kuwait per circa 82 milioni e il Bahrein per 12,5) …