Politici, banche e imprenditori: chi guadagna di più in Italia con la corsa alle armi

di Daniele Tempera – Fonte: Today.it

Una torta sempre più grande che attira politica, imprenditoria e finanza. Dall‘Ucraina, giunta ormai quasi al terzo anno di invasione russa, al caos mediorientale, fino allo spettro di un vero e proprio conflitto mondiale, la guerra è rientrata a far parte del nostro vocabolario. E la corsa al riarmo fa registrare il più grande record di sempre. Secondo le ultime stime disponibili, nel 2023 il mondo ha speso in armi circa 2443 miliardi di dollari, più di 300 dollari per abitante. E il trend sembra ampiamente confermato anche per il 2024. Un business che parla anche italiano e che, nei prossimi anni, sarà molto probabilmente sostenuto dal nuovo corso del presidente americano eletto, Donald Trump. Da tempo il tycoon insiste perché gli alleati Nato alzino le spese per le difesa. Spese che, nostro Paese, sono già aumentate. (…)

Le principali aziende della difesa hanno fatto registrare, nel primo trimestre 2024, il più grande margine di profitto nel mercato azionario, attirando l’interesse dei grandi fondi. Leonardo è stata corteggiata dal fondo di investimento americano BlackRock, a cui lo scorso settembre il governo Meloni ha dato il via libera per salire a oltre il 3% delle quote azionarie. “Parliamo di gruppi che sono in grado di fare un’azione di pressione molto forte e direzionare potenzialmente anche le scelte, non sono certo piccoli azionisti”, sottolinea Giorgio Beretta, analista di Opal (Osservatorio permanente sulle armi leggere). Una scelta inusuale per un governo “sovranista”. (….)

Leggi tutto l’articolo sul sito Today.it