23 dicembre 2021
Nessuna intenzione vessatoria nei confronti di tiratori sportivi e cacciatori, ma la volontà di porre in atto misure praticabili e condivise per cercare di prevenire, per quanto possibile, un fenomeno sempre più ricorrente: gli omicidi e i delitti, tra cui soprattutto i femminicidi, commessi con armi regolarmente detenute.
È quanto è emerso da un webinar promosso ieri dalla Rete italiana pace e disarmo (disponibile qui) sul tema della diffusione e dell’accesso legale alle armi da fuoco a cui hanno partecipato gli on. Walter Verini (PD) e Riccardo Magi (+Europa), le cui proposte di legge sono all’esame della Commissione Affari Costituzionali della Camera (disponibili qui), e la sen. Cinzia Leone (M5S) della Commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio. I fatti, purtroppo, parlano chiaro.
Come ha rivelato il recente Rapporto del Senato sui femminicidi (disponibile qui), nel biennio 2017-2018 le armi da fuoco sono state lo strumento più utilizzato nei femminicidi, dopo le armi da taglio, tanto che un femminicidio su quattro è perpetrato con queste armi e uno su sei da persone in possesso di regolare licenza per detenerle (31 femminicidi su 192). Non solo: mentre da anni sono in calo gli omicidi di tipo mafioso e per rapina rimangono invece costanti gli omicidi in ambito familiare e relazionale tanto che oggi in Italia è maggiore il rischio di essere vittima di un familiare detentore di porto d’armi che di un mafioso o di un rapinatore.
Da qui la necessità di introdurre specifici controlli medici per accertare lo stato di salute psico-fisica del richiedente all’atto del rilascio e del rinnovo del porto d’armi e l’obbligo di informare familiari e conviventi maggiorenni, recependone il loro parere, prima di concedere una licenza. Il problema degli omicidi va monitorato, ma oggi mancano dati precisi: da qui la proposta di una relazione annuale del Ministero dell’interno con tutti i dati relativi alle licenze di porto d’armi e sugli omicidi e i reati commessi con armi regolarmente detenute.
Foto: © Il Riformista