13 dicembre 2021
Dieci anni fa, era il 13 dicembre 2011, in piazza Dalmazia a Firenze, Gianluca Casseri, estremista di destra sostenitore di CasaPound, assassinò a sangue freddo Samb Modou e Diop Mor, vittime dell’odio per il colore della loro pelle. Ferì altri tre uomini, poi, braccato, si uccise. L’arma, un revolver Smith & Wesson calibro .357, era detenuta legalmente, autorizzata per tiro sportivo. Abbiamo da anni una “grana” da risolvere in Italia con le licenze. Gli omicidi con armi legali sono infatti una costante. E’ bene parlarne, anzi è doveroso: per fare in modo che non accada più nulla del genere in futuro, per evitare altro spargimento di sangue. Dal 2011 a oggi gli omicidi perpetrati con armi detenute per uso sportivo sono stati numerosi.
Oggi è l’ennesimo anniversario “giusto” per portare all’attenzione pubblica e soprattutto del mondo politico una serie di problemi. Nessuna caccia alle streghe, sia chiaro. La stragrandissima maggioranza di coloro che ha armi per uso sportivo è ligio alle regole. Ciò non toglie che resta il problema della facilità con cui si può ottenere una licenza nell’Italia del 2021. A qualsiasi cittadino, esente da malattie nervose e psichiche, non alcolista o tossicodipendente è consentito di ottenere una licenza per armi dopo aver superato un rapido esame di maneggio delle armi e un controllo da parte della Questura circa la sua affidabilità. Dal punto di vista sanitario, tutto si basa su un’autocertificazione controfirmata dal medico curante e una breve visita presso l’Asl, non diversa – sintetizziamo – da quella per ottenere la patente di guida….
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