Luca Balzarotti – Fonte: © Il Giorno
24 agosto 2021
Oltre 8.500 licenze autorizzate per proteggersi. Ma negli ultimi quattro anni in 15 casi hanno ‘firmato’ omicidi
Milano – L’ultimo episodio è lombardo ed è cronaca di un mese fa: a Voghera, in provincia di Pavia, l’assessore alla Sicurezza spara e uccide un uomo di nazionalità marocchina. Da inizio anno l’Opal – l’Osservatorio permanente sulle armi leggere e le politiche di sicurezza e di difesa di Brescia – conta già 22 casi sul territorio nazionale in cui l’arma da difesa si è trasformata in strumento di offesa letale. […]
Secondo l’Opal , un omicidio su dieci in Italia è stato commesso con un’arma legale. I numeri confermano che armarsi non è difficile: in Lombardia i porti d’arma che risultano validi sono 2.236 per difesa personale e 6.286 per guardie particolari giurate, i cosiddetti vigilantes (fonte Ministero dell’Interno): 8.500 pistole autorizzate a stare nelle case. Milano è la più armata: nei Comuni della città metropolitana attualmente si contano 1.062 licenze per difesa personale e 2.844 per la difesa di guardie particolari giurate. A seguire Brescia, con 278 permessi per la difesa personale, Varese (205), Monza (194) e Lecco (102). Sondrio, invece, è quella dove circolano meno pistole. Le licenze per difesa vengono rilasciate dalle prefetture e durano cinque anni, con possibilità di rinnovo di altri cinque. Tra i requisiti occorre un documento di idoneità psico-fisica rilasciato dalle Ats o dagli uffici medico-legali delle strutture sanitarie militari e della Polizia di Stato, sulla base del certificato anamnestico del medico di famiglia. A queste, però, si aggiungono le licenze concesse per caccia e sport che possono essere rilasciate anche dalle questure: durano sei anni (più sei).[…]