Giorgio Beretta – Fonte: © Unimondo
16 aprile 2021
Ancora un omicidio in famiglia. Anzi un omicidio plurimo visto che, oltre alla moglie e al figlio, sono stati uccisi anche due vicini di casa. E ancora una volta con un’arma regolarmente detenuta, stavolta da un anziano ultra ottantenne. La strage di Rivarolo Canavese solleva numerosi interrogativi sulle norme che regolano la detenzione di armi in riferimento ad un fenomeno crescente negli ultimi anni: gli omicidi in famiglia con armi legalmente detenute. […]
Gli omicidi in Italia
Secondo i dati più recenti resi noti dall’Istat (qui l’intero documento in .pdf), gli omicidi in Italia sono in costante calo dagli anni novanta, tanto da aver raggiunto nel 2019 un minimo storico e, con un tasso di 0,53 omicidi volontari ogni 100mila abitanti, l’Italia è oggi uno dei più sicuri in Europa. Permangono invece costanti gli omicidi in ambito famigliare e relazionale: sono stati più 150 nel 2019, poco meno della metà di tutti gli omicidi (315 casi). Si tratta di un problema ormai annoso che ho analizzato recensendo la principale e più autorevole ricerca in Italia che è stata condotta da Eures sugli “Omicidi in famiglia” (qui la sintesi). Ma al quale viene rivolta pochissima attenzione.
Le statistiche dell’Istat e del Viminale (qui l’ultimo rapporto sugli omicidi) non riportano un dato fondamentale: il numero di omicidi commessi con armi regolarmente detenute. Si tratta di una grave carenza dell’informazione istituzionale che andrebbe migliorata. La rilevanza delle armi legalmente detenute negli omicidi famigliari risulta infatti evidente dalle informazioni presenti nel database online dell’Osservatorio permanente sulle armi leggere (OPAL) di Brescia che raccoglie, da fonti pubbliche, tutti i casi di omicidi commessi da legali detentori di armi. Nel triennio 2017-19 sono stati almeno 131 gli omicidi perpetrati con armi regolarmente detenute a fronte di 91 omicidi di tipo mafioso e di 37 omicidi per furto o rapina (qui i dati Istat sugli omicidi di tipo mafioso e per furti e rapine). In altre parole, oggi in Italia è più facile essere uccisi da un legale detentore di armi che dalla mafia o dai rapinatori. La gran parte di questi omicidi avviene in famiglia e almeno uno su quattro è commesso da anziani legali detentori di armi spesso per depressione e solitudine, ma anche per rabbia e rancore. […]