Il ministro della difesa Guerini ha detto che dopo il caso Regeni sono stati diradati i rapporti: ma chi ha dato il via libera a Fincantieri a diventare il primo sponsor della fiera militare egiziana Edex 2020?
Della serie: vergogne italiane nel mondo. Vergogne pesanti, a volte indicibili, che investono un Governo di cui fanno parte forze politiche si dicono progressiste e di sinistra. Ma cosa c’è di “progressista” e di “sinistra” nelle continue genuflessioni nei riguardi di autocrati che fanno quotidiano scempio dei più elementari diritti umani e delle libertà fondamentali? Due nomi non a caso: Abdel Fattah al-Sisi e Recep Tayyp Erdogan. Col presidente-carceriere egiziano, poi, siamo alla prostrazione più totale, come dimostrano ampiamente le vicende Regeni e Zaki. Ma è una “prostrazione” interessata, sollecitata, se non imposta, dall’onnipotente apparato militare-industriale, che sembra dettare le linee di politica estera dell’Italia, ancor più di Eni.
…“Se è vero quanto ha affermato il ministro Guerini in audizione – commenta Giorgio Beretta, dell’Osservatorio Opal e della Rete Italiana per il Disarmo – e cioè che “in seguito all’omicidio di Giulio Regeni, la Difesa, in completa sintonia e raccordo con le altre amministrazioni dello Stato, in primis con la Farnesina, ha prontamente diradato il complesso delle relazioni bilaterali con l’omologo comparto egiziano”, allora chi ha dato il via libera a Fincantieri a diventare il primo sponsor della fiera militare egiziana Edex 2020? O dobbiamo pensare che sia stata una decisione che Fincantieri ha assunto ad insaputa del ministro? Qui non si tratta di semplice interlocuzione o di rapporti commerciali con l’Egitto: la sponsorizzazione da parte di un’azienda a controllo statale come Fincantieri del salone militare Edex è un diretto sostegno alla politica militare del regime di Al Sisi nel Mediterraneo ed in Libia. E’ bene che gli italiani lo sappiano”…
(fotografia © Edex 2020)