Giorgio Beretta – Fonte: © Osservatorio Diritti
25 marzo 2020
L’emergenza coronavirus ha fatto venire alla luce deficienze strutturali del sistema sanitario nazionale italiano. E un paradosso: l’Italia è pronta per affrontare un conflitto armato, non per contrastare un’epidemia. È ora di ripristinare il ruolo delle associazioni della società civile
Coronavirus e linguaggio di guerra: errore di prospettiva
In questi giorni molti, dai leader politici ai governatori delle Regioni, dai giornalisti ai soliti commentatori da salotto che inondano i talk-show televisivi, usano il linguaggio della guerra. «Siamo in guerra», dicono. E, di conseguenza, occorrono gli strumenti e i mezzi che si mettono in atto durante una guerra, compreso lo schieramento delle forze militari, il “coprifuoco” e le limitazioni forzose alle libertà individuali. È un colossale errore di percezione e di prospettiva.
Perché un’epidemia, una pandemia, non sono un nemico che usa mezzi e tecniche militari, ma una malattia da contrastare. E vanno contrastate non solo con i mezzi della medicina e gli strumenti della scienza, ma con il coinvolgimento responsabile e partecipe della popolazione…