Bombe italiane in Yemen: pronti a interrompere forniture all’Arabia Saudita

Giorgio Beretta – Fonte: © Osservatorio Diritti
15 luglio 2019

Il governo italiano sta per bloccare la vendita di “bombe e missili” ad Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti, utilizzati nella guerra in Yemen. Immediata la reazione della Rwm Italia. Ma la mossa è ancora incompleta: nessun riferimento alle armi leggere né ad altri tipi di sistemi militari, come quelli prodotti da Leonardo (ex Finmeccanica) e Fincantieri

Giovedì scorso il vicepresidente del Consiglio, Luigi Di Maio, ha annunciato che il Consiglio dei ministri ha concluso l’iter per bloccare non solo le nuove autorizzazioni e contratti, ma anche le forniture precedenti di “bombe e missili” verso Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti che vengono utilizzati nel conflitto in Yemen.

«Vi ricordate le foto di bombe che dalla Sardegna partivano per esser usate nel conflitto in Yemen? Ci abbiamo lavorato un anno e oggi in Consiglio dei ministri si è concluso l’iter che d’ora in poi dirà all’Autorità nazionale che si occupa di export di armamenti di bloccare qualsiasi contratto in essere o nuovo contratto che vede l’esportazione di bombe ad aria o missili o strutture di armamento che possano andare verso l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi ed essere utilizzate per il conflitto in Yemen», ha detto Di Maio.

La mozione del Parlamento apre a un embargo Ue

L’annuncio è importante e fa seguito alla mozione presentata dai partiti di maggioranza(M5S e Lega) che è stata approvata il 26 giugno alla Camera col voto favorevole dei partiti al governo e con l’astensione di tutti gli altri e nessun voto contrario.

Il testo approvato impegna l’esecutivo non solo a proseguire nel sostegno alle azioni diplomatiche internazionali e alle iniziative umanitarie coordinate dalle Nazioni Unite, ma anche a valutare l’avvio di iniziative per l’adozione di un embargo sulla vendita di armamenti ad Arabia Saudita ed Emirati Arabi da parte dell’Unione europea. E soprattutto a sospenderne le esportazioni… leggi tutto l’articolo