Fonte: © BresciaOggi
16 novembre 2018
La provincia di Brescia si conferma prima in Italia nell’esportazione di armi, e anche se il trend degli ultimi anni è in leggero calo, sul nostro territorio come a livello nazionale i volumi del mercato di settore rimangono importanti. E persistono le forniture a Paesi in conflitto e a regimi autoritari.
E’ quanto emerge dai dati presentati dall’Opal – Osservatorio Permanente sulle Armi Leggere e Politiche di Sicurezza e Difesa di Brescia, che ha incrociato le fonti Istat, Eurostat e Comtrade per restituire un’analisi dettagliata delle esportazioni di armi e munizioni dall’Italia e dalla nostra provincia nel 2017. Le esportazioni dall’Italia di armi e munizioni, di tipo militare e comune (esclusi gli armamenti complessi come aeromobili, navi, veicoli) mostrano nel 2017, e per il terzo anno consecutivo, una significativa diminuzione (-9,3 per cento) rispetto all’anno precedente.
«Un decremento attribuibile soprattutto alla riduzione di esportazioni di armi e munizioni al Medio Oriente (-32,5 per cento), calo fisiologico dopo che nel 2016 l’export per quest’area aveva registrato un consistente incremento, superando i 161 milioni di euro – spiega Giorgio Beretta, analista dell’Opal -. Un altro significativo calo è rappresentato dalle esportazioni verso gli Stati Uniti (-22,7 per cento) che nel 2016 avevano invece raggiunto un record storico (più di 343 milioni di euro): un dato spiegabile con l’”effetto Trump” che ha esorcizzato i timori di possibili restrizioni sulle armi».
Persistono tuttavia (e in alcuni casi aumentano) le esportazioni di armi verso zone di tensione del mondo come l’Africa Settentrionale (oltre 30 milioni di euro nel 2017, più che raddoppiate rispetto al 2016) e l’Africa Sub-sahariana (11,3 milioni di euro a fronte degli 8,6 milioni del 2016)… leggi tutto l’articolo