Andrea Maggiolo – Fonte: © Today.it
17 aprile 2018
Quante armi comuni da sparo (fucili e pistole) circolano nel nostro Paese? Quali sono i controlli sui possessori di licenze per uso personale, sportivo e venatorio? E si può parlare anche in Italia di “lobby delle armi”? E’ un tema, quello del possesso di armi, di cui si parla molto poco, e sempre solo in concomitanza con tragici fatti di cronaca. Ed è un argomento complesso, su cui alcune forze politiche “giocano” pericolosamente facendo leva sul senso di insicurezza di parte della popolazione. In un Paese in cui omicidi e rapine sono in calo costante da anni, sempre più persone vogliono avere una licenza di porto d’armi. E’ il caso di fermarsi a riflettere. E parlarne con chi da una vita studia a fondo la questione.
Giorgio Beretta è analista del commercio internazionale e nazionale di sistemi militari e di armi comuni. Svolge la sua attività di ricerca per l’Osservatorio permanente sulle armi leggere e politiche di sicurezza e difesa (Opal) di Brescia che fa parte della Rete italiana per il disarmo. Ha pubblicato diversi studi, oltre che per l’Osservatorio Opal, anche per l’Osservatorio sul commercio delle armi (Oscar) di Ires Toscana (Istituto di ricerche economiche e sociali) della Cgil di Firenze, per l’Annuario geopolitico della pace di Venezia e numerosi contributi, anche sul rapporto tra finanza e armamenti, per riviste e quotidiani nazionali. L’abbiamo intervistato….leggi tutto l’articolo