Cresce il popolo degli italiani armati

Romina Gobbo – Fonte: © Famiglia Cristiana
16/02/2018
 

Nei giorni di Hit Show, la fiera delle armi comuni di Vicenza, le associazioni Opal e ControllArmi hanno organizzato il convegno “Insicurezza, rancore, farsi giustizia: dentro l’Italia che si arma”. Ne è emerso un quadro preoccupante

«L’Italia è un Paese molto sanguinoso, il primo in Europa per numero di omicidi». A dirlo è il giornalista Riccardo Iacona, intervenuto nei giorni scorsi a Vicenza, al convegno “Insicurezza, rancore, farsi giustizia: dentro l’Italia che si arma”, organizzato nei locali dei missionari saveriani, da Opal (Osservatorio Permanente sulle Armi Leggere e Politiche di Sicurezza e Difesa) e ControllArmi (Rete italiana per il disarmo). Iacona parla con cognizione di causa, poiché lo scorso ottobre ha dedicato una puntata del suo programma “Presa Diretta” proprio alla “Legittima difesa”, a partire dalla sua inchiesta sulla diffusione delle armi in Italia e negli Stati Uniti.

«Se Luca Traini (lo sparatore di Macerata, ndr) non avesse detenuto legalmente un’arma, quel fatto non sarebbe accaduto», sottolinea Iacona. «Come ci ha insegnato la storia tragica del terrorismo italiano nero e rosso, la differenza la fa la capacità di fuoco. In Italia c’è un mercato enorme di armi illegali, finanziato dalla criminalità organizzata, ma sarebbe gravissimo se a questa già numerosa presenza, si aggiungessero centinaia di migliaia di armi legali. A Chicago, ogni due ore e 45 minuti c’è qualcuno che spara a qualcun altro. Fanno più morti le armi legalmente detenute che le guerre. Negli Stati Uniti uno su tre di quelli che ti stanno vicino, dentro la borsetta (o in tasca) ha una pistola. Questo ha trasformato la cultura del Paese. Infatti non c’è un caso risolto, perché in un quartiere dove tutti sono armati, “cattivi” e “buoni”, nessuno parla, perché è un quartiere in mano all’illegalità. Bonificare una situazione di questo tipo non è semplice. Ecco perché è così importante che l’Italia non entri nella stessa spirale. Non si deve consentire un’escalation della vendita delle armi. Avere un’arma in casa significa avere già superato il tabù, avere messo in conto di poterla utilizzare, e quindi di poter uccidere una persona»…leggi tutto l’articolo su Famiglia Cristiana