Redazione – Fonte: ©Dire.it
23 febbraio 2021

L’intervista alla Dire di Giorgio Beretta, analista di Opal e della Rete italiana pace e disarmo, organismo di coordinamento di diverse realtà italiane impegnate sui temi del disarmo e del controllo di armamenti e spese militari

ROMA – “Chi ha una licenza sportiva non è obbligato a praticare attività sportive e, proprio per questo, più della metà di coloro che detengono questa licenza non è iscritto ad alcuna Federazione: prende questa licenza solo per potere avere armi in casa”. A parlare e Giorgio Beretta, analista di Opal e della Rete italiana pace e disarmo, organismo di coordinamento di diverse realtà italiane impegnate sui temi del disarmo e del controllo di armamenti e spese militari, intervistato dall’agenzia Dire.

BERETTA: “SI UCCIDE DI PIÙ IN FAMIGLIA CHE PER MAFIA”

“La tendenza che emerge dai dati elaborati dall’Osservatorio permanente sulle armi leggere e le politiche di sicurezza e difesa (Opal) di Brescia è che, a oggi, in Italia si uccide più in famiglia che per mafia. Gli omicidi sono in costante calo e il nostro Paese, sotto questo punto di vista, è uno dei più sicuri nel mondo. Tuttavia, rimangono costanti gli omicidi in famiglia così come quelli connessi a relazioni affettive, e le vittime sono in maggioranza donne con una percentuale di oltre l’80%”, ha spiegato Beretta.

IL 25% DEGLI OMICIDI FAMILIARI COMMESSI CON ARMI DETENUTE LEGALMENTE

“Mentre gli omicidi per furti e rapine sono al minimo storico (i dati Istat ne riportano 9 nel 2019)- ha aggiunto Beretta- oggi un omicidio di donne su quattro avviene in famiglia ed è commesso con armi detenute legalmente. Di fatto, però, la rilevanza degli omicidi con armi legali non è percepita dalla popolazione perché l’informazione tende ad amplificare i fatti di cronaca collegati a furti e rapine e la politica ne cavalca l’onda mediatica. Il problema degli omicidi in famiglia è tuttora sottovalutato, così come i femminicidi: dovrebbero invece essere messi al centro dell’agenda politica in modo strutturale e non soltanto occasionalmente.L’emergenza sicurezza riguarda oggi innanzitutto le donne e la famiglia”. […]