Giorgio Beretta – Fonte: ©Osservatorio Diritti
07 gennaio 2021
Il nostro paese vende ancora armi all’Egitto. L’ultima consegna riguarda una fregata militare. Eppure il Cairo continua a intralciare la ricerca di verità per Giulio Regeni e tiene imprigionato lo studente di Bologna, Patrick Zaki. E così monta la campagna “Stop Armi Egitto”, appoggiata ora anche dai sindacati confederali
Ha suscitato forte attenzione l’annuncio fatto dalla famiglia Regeni alla viglia del nuovo anno durante la popolare trasmissione televisiva Propaganda Live di presentare un esposto «contro il governo italiano» per «violazione della legge n. 185 del 1990».
La legge, hanno spiegato i genitori di Giulio Regeni, «vieta l’esportazione di armamentiverso i Paesi i cui governi sono responsabili di gravi violazioni delle convenzioni internazionali in materia di diritti umani, accertate dai competenti organi delle Nazioni Unite, dell’Ue o del Consiglio d’Europa».
«Il tentativo di temere nascosta la consegna e la successiva partenza alla volta dell’Egitto manifesta chiaramente l’imbarazzo da parte del Governo italiano per tutta questa operazione: non solo nessun rappresentante dell’esecutivo ha partecipato alla cerimonia, ma non ci risulta alcun comunicato ufficiale da parte dei vari ministeri in qualche modo coinvolti», commenta Rete Pace e Disarmo.
…È ormai venuto il momento che anche il Parlamento italiano faccia sentire la sua voce riguardo alle forniture di sistemi militari all’Egitto. Non è più possibile tacere fingendo di non sapere.