Italiani meno armati: in calo del 10% le licenze, ma il senso di paura resta

Marco Imarisio – Fonte: © Corriere.it
5 maggio 2017

“Dopo il picco di richieste di porto d’armi del 2015 i permessi si sono assestati, ma crescono le richieste per i fucili da tiro a volo e la richiesta di corsi di difesa personale”

Giuseppe Carturan fu il primo del nuovo secolo. Erano le sette di sera del 12 marzo 2000. Aveva appena finito di scongelare i beccaccini. Aspettava ospiti a cena nella sua casa affacciata sulla Statale adriatica. Il cane abbaiò. Erano in quattro. Uno di loro indossava una maschera di Carnevale. All’epoca li chiamavano ancora «assalti in villa». Entrarono dalla finestra. Presero in ostaggio sua moglie. Lui caricò il suo Benelli 12. Tirò un colpo in aria. Attraverso una porta, lo colpirono allo stomaco. Prima di cadere sparò ancora. Uccise uno dei banditi. «Come fosse ieri» dice il commerciante di Monselice, protetto dall’affetto delle figlie. Ci fu molta agitazione, ci furono molti proclami. «Tanto non cambia mai nulla. Meglio dimenticare»…leggi tutto l’articolo su Corriere.it